Sinusoide: la rabbia e la dolcezza di Elisa Erin Bonomo

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Un grido si alza da Nord Est; metti un po’ di PJ Harvey, il cantautorato Pop-Rock, la World Music e la voce di Elisa Erin Bonomo: il risultato è Sinusoide.

Dodici tracce che si intersecano una con l’altra, schitarrate, percussioni dai ritmi incalzanti, ritmi che variano tra la prima e la seconda parte del disco e testi che sembrano analizzare esperienze della stessa cantautrice, alcuni esposti con una incredibile rabbia e altri con estrema dolcezza.

Nella prima parte del disco Elisa tira fuori tutta la sua grinta e frustrazione mettendole a nudo e le grida a noi che la ascoltiamo. Racconta di delusione e ci racconta comportamenti, giusti o sbagliati, all’interno di un rapporto d’amore affrontando il tutto con maturità e con un sound aggressivo, critica e autocritica. Affronta dinamiche e emozioni a volte contrastanti e le affronta nel suo unico modo possibile: spogliandosi di tutto e gridandolo al mondo.

Traccia dopo traccia non si riscontrano banalità o riff troppo scontati, testi e musica ricercati, parole al posto giusto e alcune collaborazioni come quella nel singolo Nuvola con la cantautrice Triestina Chiara Vidonis.

Nella seconda parte dell’album il sound si addolcisce e, pur restando riconoscibile, si avvicina di più a ritmi e colori della world music con i cori e le percussioni come in Altrove.

Il disco risulta una sorta di dualismo in cui vengono affrontate tematiche importanti nelle quali si scoprono gli aspetti negativi e quelli positivi, il bianco e il nero dei rapporti.

La Bonomo riesce a parlare di sesso e di emozioni con naturalezza e schiettezza, forse alla ricerca del suo posto in un mondo pieno di giudizi e pregiudizi.

Sinusoide è il concentrato di una ricerca interiore incredibile che la cantautrice Veneta affronta con estrema maturità. Il sound risulta maturo e ricercato frutto anche di una eccellente produzione con Stefano Privato e la registrazione presso gli No Shoes Recording Studio.

Un disco non banale da ascoltare e riascoltare e non da sentire.