Ecco la nostra intervista alla cantautrice Siaria che ha esordito nel mercato discografico con il singolo Supernova
Ciao! Ci spieghi la scelta del tuo nome d’arte?
Pensavo che il nome Siaria potesse rispecchiarmi al meglio: aggiungendo una sola vocale a quello che è il mio nome (Sara) ho stravolto il suo significato. Sì, aria questo è il senso, quando faccio musica torno a respirare un po’ meglio.
Il tuo brano Supernova è abbastanza sperimentale per essere un esordio. Come è andato il processo creativo?
Supernova non è né sperimentale né strettamente pop, ma un incontro fra essi. Ho scritto Supernova subito dopo una chiacchierata con un mio amico. Abbiamo parlato di quanto uno possa inconsciamente soccombere a sé
stesso, senza rendersi conto che si deve “svegliare”, per poi permettersi di alzarsi e ritornare a vedersi chiaramente per come si è. Dopo questo discorso mi è subito venuto fuori il testo e la melodia del ritornello, da lì poi ho trovato gli accordi, la ritmica, e scritto le diverse parti del pezzo, lavorando molto sulla ricerca sonora e sulla post-produzione.
Dopo un po’ di tempo sono venuta a contatto con DALA (Dario Lanzellotti) che ha da subito creduto nel mio potenziale. Con Dario siamo riusciti a definire il brano ancora di più portandolo ad un livello superiore.
Come hai vissuto artisticamente parlando i due anni pandemici?
Questi due anni pandemici sono stati la mia svolta dal punto di vista artistico, ho scritto e prodotto moltissimo, definendo il mio carattere musicale. Sono nati davvero molti miei brani dalla solitudine e dalla confusione che i
mesi di lockdown mi hanno portato e sono molto soddisfatta di aver trasformato qualcosa di nero ed astratto in qualcosa di colorato e concreto.
Quali sono i tuoi artisti emergenti italiani preferiti?
Nell’ultimo periodo mi sono particolarmente affezionata a Ginevra, Bluem, Elasi e Krade.
Che ne pensi dei talent show?
Penso possano fare da lancio perfetto per tutti quegli artisti con un progetto chiaro e diretto. Ti permettono di avere una visibilità vastissima rispetto a quella a cui può aspirare un emergente, e, questo, è un punto totalmente vantaggioso. Credo che se un artista abbia la forza, la piena consapevolezza di sé, la voglia di sostenere i ritmi e gli effetti “collaterali” di un talent show, perché non provarci?
Questo primo singolo anticipa qualcosa di più ampio?
Supernova è il primo singolo che ho voluto rilasciare, quindi sì, anticipa un progetto molto più ampio a cui sto lavorando da diverso tempo, e che non vedo l’ora di far sentire.