Fuori su tutte le piattaforme digitali Porta un po’ di te, il nuovo singolo del cantautore pugliese Pier che ci racconta di più nella nostra intervista
Ciao! Il tuo singolo Porta un po’ di te risulta essere sicuramente un brano estivo ma a
tratti anche malinconico. Sei d’accordo? Qual è il messaggio che vuoi esprimere?
Sì, c’è un leggerissimo retrogusto malinconico alla base del brano dato sia dallo stress fisico e psicologico che si accumula durante tutto il periodo lavorativo pre-estivo accompagnato poi dall’eventuale disagio che si può provare quando ci si innamora di una nuova persona. Nel verso “Se ti avrò accanto a me, tu lo sai che è un guaio anche per te” voglio proprio comunicare il timore assoluto dato dalla consapevolezza di aver trovato una persona con cui aprirsi e con cui condividere pregi ma soprattutto i difetti della propria persona, difetti che mai come in quest’ultimo
periodo tendiamo a nascondere. La pandemia ha sicuramente contribuito ad una involuzione dei rapporti sociali e ancor più dei rapporti sentimentali mentre noi come persone stiamo sempre più tendendo alla superficialità, ci spaventiamo sempre più facilmente all’idea di essere delusi e di conseguenza viviamo sì con coinvolgimento e passioni eventuali invaghimenti ma facciamo sempre più fatica a creare e costruire una relazione in sé e per sé. Tengo a precisare che rimane pur sempre una mia opinione personale, io scrivo semplicemente di ciò che vedo, sento e tocco.
Come hai trascorso il periodo pandemico a livello artistico?
Beh, è stato un periodo molto piatto. Riuscii con molta difficoltà a pubblicare il mio secondo singolo Karma in piena pandemia (marzo 2020). Nel frattempo ho provato poi ad adattarmi al periodo cercando di fare qualche streaming, interviste o live, ma non fu molto soddisfacente. Non ho scritto nuove canzoni perché non ero stimolato a causa della quarantena, in compenso però ho avuto il tempo di curare alcuni aspetti delle mie performance e vari arrangiamenti di canzoni che non avevo propriamente concluso.
La musica ti accompagna sin da quando eri bambino, quali sono i tuoi tre album preferiti in
assoluto?
Devo dire di aver passato per fortuna svariati periodi musicali nella mia vita, album che a 14 anni consideravo come “preferiti in assoluto” adesso non hanno più quel valore per me. Magari posso citare 3 album italiani che più degli altri mi hanno influenzato nella scrittura e nella composizione delle mie canzoni: “Emozioni” di Lucio Battisti, “Infedele” di Colapesce, “Poesia E Civiltà” di Giovanni Truppi.
Con quali artisti emergenti italiani ti piacerebbe collaborare?
Ora che ci penso effettivamente non saprei dire in quale momento un artista passa oltre l’essere emergente. Conosco artisti/band che hanno più valore e che hanno fatto sicuramente più esperienze artistiche di altri invece seguiti/e da etichette indipendenti o case discografiche. Nel dubbio ho deciso di valorizzare il mio territorio citando Desario, Melga e i Guatemala.
Questo singolo prospetta qualcosa di più ampio?
Assolutamente, nell’ultimo anno ho davvero scritto e composto tanto. Certamente non mi fermo adesso che la musica ha ricominciato a respirare in Italia e a prescindere spero di non avere mai l’intenzione di farlo. Vi ringrazio per le domande, un abbraccio!
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