Movimenti e suoni da capogiro per il terzo Ep dei Collywobbles (autoprodotto)

1994

Scritto da Rosziye

Fiati squillanti e ritmi veloci per aumentare la solita andatura: una band di Pavia, nata nell’estate del 2004, che si ritrova ormai al suo terzo Ep autoprodotto.
I testi dei brani, riescono a scandire in maniera divertente, il ritmo frenetico del quotidiano, raccontato in una serie veloce di azioni da compiere, promesse, favori ed innumerevoli problemi da risolvere.

Se tutto sembra inutile o futile i Collywobbles, la cui formazione conta ben nove elementi, potrebbero essere una soluzione
Cinque tracce per scaldare e muovere gli animi con suoni prevalentemente Ska e Ska-Core con inclinazione a suoni Reggae e Rocksteady. Con la giusta simbiosi tra di essi, la forza dello Ska viene sfruttata per raccontare storie con la tipica ironia insita in questo genere.
Breve come Ep, è da riascoltare alcune volte per saggiarne le profonde sensazioni e per comprendere le battute spinte innestate nelle canzoni. Doppi sensi,di cui alcuni ammettiamolo sono volgari, per freddare ogni ascoltatore tramite la musica.

La tematica del viaggio incerto nel suo procedere, diventa prevalente nella storia di Trinitalia, sottile ed estremamente incoraggiante.
Stressati dagli impegni quotidiani, gli uomini possono trovare nella fuga, in alcuni casi, l’unica soluzione possibile per distanziare il pericolo, per avvicinarsi al traguardo visibile all’orizzonte, per poter sperare di nuovo.  

Il percorso però è difficile, La Lunga Marcia si rivela dolorosa ed estenuante, fino al punto in cui le gambe tremano e fanno male ma è lì che la musica arriva in soccorso e ci da la forza per ignorare il dolore, per ritrovare il giusto ritmo del respiro e tornare a sentirsi liberi.
Per avere le farfalle nello stomaco, come il nome stesso della band fa intendere, per vivere i momenti faticosi, diventa adeguato ridere delle sconfitte.

Difficile stare fermi di fronte a melodie di questa portata. Laddove ogni azione sembra priva di senso, la musica rimane nella testa per alleggerire dai pensieri che ronzano freneticamente in successione.
Determinati a raccontare con la musica e con le giuste parole, storie vere di persone vere, arriva alle orecchie Come Direbbe Jack in cui compare la narrazione scanzonata ed ironica di un personaggio tra tanti, con la sua simpatia e le giuste battute.
I richiami reggae sono fortemente presenti nel brano Occhimare, dove l’ascoltatore si imbatte in un pezzo meno veloce, che racconta la storia di una creatura che ha incantato, dell’incontro con una sirena, in un porto dove un possibile protagonista potrebbe approdare.
Il ritornello rimarca, col il suo ritmo, come sia dolce annegare in Occhimare. Una figlia del mare, incantevole, che leggeva mille libri al chiaro di luna.
Le caratteristiche descritte creano una magia da cui l’ascoltatore potrebbe farsi cullare come una delle tante onde del mare.
Sempre presenti sono i suoni di tromba, sassofono e trombone che rendono significativa ogni canzone.
Brano di forte ed intesa valenza sociale Lo Chiamavano Trinitalia, in cui sorgono alcuni rapidi interrogativi a disturbare la pancia, con l’angoscia derivata dai disservizi di un viaggio in treno, quasi fosse impossibile raggiungere la meta.
Sfiorare la rivoluzione nella via di dannazione, dovuta alle bestemmie, per il troppo caldo, per il ritardo del mezzo, fino ad ammettere lo sbaglio del viaggio.
L’interrogativo prevalente rimane: diventa possibile in fine, arrivare a destinazione?

A concludere questo Ep, la canzone che ci racconta di come in una Piccola Città esista un familiare tormento e niente cambia nello scorrere dei giorni con i soliti rituali.
L’astuto e fine gioco semiserio di parole in tutti i brani serve a smuovere gli animi.
Il pezzo diventa il perfetto esempio di come una canzone possa creare immagini avvincenti.
L’ascoltatore assiste inerme alla descrizione minuziosa di quali sensazioni sono vissute in una piccola cittadina, con quella perenne sensazione di avere trascorso una vita quasi staticamente nei sobborghi.
Il passato vive nel presente tra nostalgia e rabbia. Ma tra desideri e sogni si sente il bisogno di smuovere emozioni che i Collywobbles riescono a trasmettere con la musica.
Chi si imbatte in loro probabilmente respira, nei pochi minuti dell’ Ep, qualche istante di libertà.

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