Scritto da Daniele Verdolini
Radio Tweet Italia ha il piacere di recensire per voi l’ultimo lavoro dei Figli di Puff, dal titolo Per una Sporca Moneta.
Album di inediti per questa vivace e colorata folkband italiana, presente sulla scena indie da diversi anni e gradita presenza ad eventi come il Triskell e altre manifestazioni celtiche.
Si parte all’ ascolto con la traccia che dà il nome all’ album: Per una Sporca Moneta, appunto.
Si è subito trascinati nella loro melodia e nella storia di questo ragazzo che prende un treno con in tasca questo prezioso rubino. E poi cieli, fili di seta. E il violino di Lucy, che incornicia questa prima track.
Il secondo brano è Oltreoceano. La band si trasforma in un’orchestra di variopinti e accalorati bardi, che raccontano le intrepide avventure su una nave in viaggio sull’ oceano, chissà dove, chissà perché.
Ma le note portano subito al vasto orizzonte e fanno immaginare l’odore salmastro, finchè le onde non diventano fragili ricordi che si sbriciolano sotto i piedi.
Il terzo pezzo è Salperò all’ Alba. Un altro forte richiamo alle storie in mare ed è subito un altro viaggio con la mente, dove la voce di Giovanni ci lascia e ci riprende in balia delle emozioni.
La Goccia d’Uomo è la quarta canzone. La chitarra ci accompagna a una ballad magica e senza tempo, che accompagna un testo parlato, anzi, recitato. L’immaginazione parte ed ecco comparire davanti agli occhi quelle creature magiche che popolano le notte celtiche, gli spiritelli, il cielo buio e la pioggia. E poi, il caldo delle mura domestiche e dell’amore. Se avete in programma di andare a vedere i Figli di Puff dal vivo, assicuratevi di avere accanto la persona che amate. Questa canzone farà il resto.
Approdiamo (restando in tema acquatico) alla seconda metà dell’album, con la track Mentre tutti sognano. Si torna al ritmo, che in questa canzone scandisce l’inquietudine di un giovane innamorato, il rumore dei suoi pensieri e del battito del cuore, in un ossimoro col silenzio della notte, dove tutti dormono. E sognano, per l’appunto.
Si prosegue con IrihOroh. Appare come la canzone più slegata dalle altre, a livello di impostazione: Giovanni cede il ruolo di voce principale a Lucy, la lingua italiana cede il passo alla lingua inglese. Uno dei pezzi più energici dell’album, la carica emotiva è palpabile e una volta finita la canzone, ti rimane la voglia di stare sotto il palco e cantare a squarciagola il ritornello.
La penultima traccia è Medieval Total Folk ed è, come il titolo stesso lascia ad intendere, un boccone di folk classico ed essenziale.
I Figli di Puff rimettono le vesti di bardi e raccontano una tipica storia di cavalieri, di coraggio, di guerra e di ripudio della stessa, in un climax gioioso e festaiolo.
Chiude la tracklist Un Metro Più In Là. L’ultima canzone segna come un bilancio della vita, quel giusto equilibrio tra speranza malinconia. La musica è un lupo travestito d’agnello: si parte con una ritmica quasi da ballad, ma esattamente a 2 minuti e 22 secondi, le carte si rimescolano, il ritmo accelera. La band spara le ultime cartucce di energia e note, come gli ultimi fuochi d’artificio che chiudono le feste di paese. Ed è un’invasione di strumenti musicali.
Ed è una festa, tra parole sagge e note frenetiche. Perché non è un addio, ma un arrivederci.
Tirando le somme, Per una Sporca Moneta è un lavoro appassionato e appassionante, uno di quegli album da tenere a portata di mano quando abbiamo voglia di emozioni , di immaginare. O semplicemente, quando abbiamo voglia di ascoltare del buon folk all’italiana.
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