Max Deste – il suo nuovo album “Omaggio al poeta”

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Il cantautore svizzero Max Deste, già romanziere, poeta e insegnante di scuola secondaria nonché istruttore di meditazione, rilascia il suo sesto album, il terzo e ultimo della trilogia “La poetica del cambiamento”. L’opera nasce come commento musicale del romanzo poetico “Lasciare andare”, in uscita nel 2024; tuttavia quella di colonna sonora non è l’univoca natura dell’album, dimostrando di sussistere autonomamente rispetto alla complementare opera letteraria che ancora attende. L’omaggio al poeta del titolo è sia invocazione universale alla figura del poeta, come ultimo baluardo dell’umanità, sia tributo concretamente indirizzato ad almeno due poeti cui Deste si rivolge esplicitamente: il protagonista del romanzo, e il ben più noto Chögyam Trungpa, maestro tibetano, esegeta del buddhismo in occidente tra i cui adepti figurano i protagonisti della Beat generation statunitense e David Bowie.

Oggetto polemico dell’album di Deste è il progresso tecnologico e il perfezionamento dei dispositivi automatizzati, che desta evidente preoccupazione nell’autore, e contro cui quest’ultimo elegge, a mo’ di ultimo baluardo conservativo dell’umano dominio, la poesia, nella sua accezione di luogo della sensibilità, dell’intuito e della compassione tipicamente e assolutamente umane.

È dunque un concept album di nove brani in cui spesso la scrittura è effettivamente protagonista (e forse, talvolta anche surclassante rispetto alla timida parte strumentale): mentre “STATO INTERMEDIO”, “OMAGGIO AL POETA”, “LASCIARE ANDARE” sono caratterizzati dalla presenza strumentale di pianoforte, chitarra, violoncello e minime percussioni, e su questo sfondo il cantato-recitato di Deste prende forma come in flusso di coscienza ricco di suggestioni e analogie, in brani come “COSE CHE CAMBIANO”, “INNESCA LA FELICITA’” e “The CLOUDS APPEAR so DARK” domina una verve pop sostenuta talvolta da interessanti elementi elettronici. Infine, l’ultimo brano, dal titolo “Incipit”, un recitato su base di chitarra arpeggiata e un sottofondo di violoncello, rovescia quasi giocosamente ogni prospettiva, dicendo che alla fine c’è un nuovo inizio, che immaginiamo sarà quello del romanzo “Lasciare andare”.

In conclusione, le “dissonanze” di cui l’opera è costellata, – ricercate o meno che siano – possono effettivamente risultare nel complessivo conferimento all’album di un indubitabile tratto peculiare.

Un album nel complesso più che buono.

Link streaming Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/album/4pXDhAy0rTlKImQzm61DGf