“L’andirivieni” è un viaggio intrigante attraverso le atmosfere dell’hip pop, con strofe che mescolano il canto al parlato e ritornelli rotondi e divertenti su loop avvincenti. Estratto dal prossimo album “La Verità è un’altra”, il brano affronta il tema della vita, celando sotto rime scorrevoli e giochi di parole una critica al crescente impatto della tecnologia, all’analfabetismo funzionale e alla mancanza di umanità.
Scopriremo di più sul significato dietro il nuovo singolo ed esploreremo il mondo de L’Iperuranio attraverso questa intervista.
Per iniziare, puoi raccontarci un po’ della tua storia e di come hai iniziato la tua carriera musicale?
La faccio breve che tendo alla logorrea: scrivevo e basta. Ho imparato a suonicchiare una chitarra. Scrivevo canzoni. Quasi due decadi dopo, tramite un singolo autoprodotto mi sono imbattuto nell’etichetta LaPop e mi hanno proposto un contratto. Scrivo ancora canzoni, solo che adesso sono edite.
Chi sono le tue principali influenze musicali e come hanno contribuito a plasmare il tuo stile?
Per la parte musicale principalmente artisti/gruppi inglesi (e qualche americano). Sono partito dai Beatles, passaggio doveroso per il brit pop, poi ho scoperto altri mondi, dalle derive diverse dei Blur, a Beck, oi Radiohead, i Death Cab for Cutie fino ai Queens of the Stone Age, andando poi a scoprire e amare cose più vecchie, quali i Cure, i Pixies o gli Smiths.
Nel mentre ho scoperto che in Italia c’era chi aveva un sound proprio abbinandolo a testi scritti bene e che dicevano qualcosa: Daniele Silvestri, Bluvertigo, Scisma e Soerba per fare qualche nome. Decisivo poi l’album “La descrizione di un attimo” dei Tiromancino, prodotto da Riccardo Sinigallia, che mi ha travolto. Pop, rock, elettronica e cantautorato tutto insieme e in un modo che adoro ancora oggi.
Parlando delle tue canzoni, qual è la tua canzone preferita tra quelle che hai registrato finora? C’è una storia particolare dietro di essa?
“Madrenatura”, contenuta nel mio primo disco “Postimpressionismo”. L’ho scritta in un periodo psicologicamente molto complicato, dopo un litigio con mia madre che mi ha portato a fare considerazioni ben più generali ed esistenziali. La amo perché ha una grande profondità, è totalmente sincera e viscerale. Però riesce a scorrere in maniera molto pop ugualmente.
Il tuo nuovo singolo “L’andirivieni” è un mix unico di atmosfere hip-pop, rime scorrevoli e contenuto sociale. Puoi condividere con noi l’ispirazione dietro questa canzone?
Ho scritto il ritornello e parlava della vita. Ho trovato gli accordi della strofa e ci ho improvvisato su. Alla fine è uscito in pochi minuti il 90% del testo finale. Un flusso di coscienza che riflette sulla vita che stiamo vivendo oggi. Un quadro pessimista e crudele, intriso di fastidio, ahah…
Hai un nuovo progetto in arrivo? Puoi condividere qualche dettaglio con i tuoi fan?
Sto continuando la produzione del mio secondo album, “La Verità è un’Altra” che dovrebbe uscire nella seconda parte del 2024. Dopo averci messo quindici anni col primo, cerco di velocizzarmi. I pezzi sono già tutti scritti e pre-prodotti.
Infine, qual è il messaggio che vorresti condividere con i tuoi fan e con chiunque ascolti la tua musica?
Non esiste una singola parola presente in una mia canzone alla quale io non creda. Scrivo solo per ispirazione. Scrivo solo le cose che sento veramente.