Può sembrare stonata una dedica intitolata In Punta di Piedi se il soggetto è Napoli. Città eclatante dai toni forti, senza mezze misure, il cui vociare dei vicoli e la tempra sanguigna degli abitanti fa pensare tutto meno che a un andamento in punta di piedi. Eppure la scelta del titolo del nuovo singolo di Ale Anguissola – cremonese D.O.C. dall’animo partenopeo – tradisce un rispetto ossequioso e quasi devozionale per questa città. Un omaggio con riverenza sin dal titolo, laddove vivere in punta di piedi è anche una filosofia di vita sinonimo di libertà, leggerezza.
L’omaggio alla città della musica per eccellenza, frutto anche della collaborazione con lo storico bassista/produttore Gigi De Rienzo – che qui gioca in casa – estende il suo abbraccio ad altri punti di riferimento imprescindibili per Ale Anguissola. I due Lucio (Battisti e Dalla), lo stesso Pino Daniele, ma anche Earth Wind & Fire, Stevie Wonder, Jobim, Caetano Veloso e tutto il tropicalismo. Del resto se è vero che Napoli è sinonimo di world music, la sensibilità musicale di Anguissola va nella stessa direzione.
Come nasce la tua musica?
La mia musica nasce dall’urgenza di comunicare qualcosa in un momento preciso e questa urgenza può manifestarsi in qualsiasi momento della mia vita.
Hai delle fonti di ispirazione?
Certamente: il mio vissuto, uno stato d’animo o un testo che ricevo.
I musicisti che hanno suonato nel singolo “In punta di piedi” sono l’eccellenza musicale non solo partenopea. Cosa vi siete “scambiati” durante le session di registrazione?
Quando si trovano musicisti d’eccellenza il feeling è assicurato. La competenza e la sensibilità sono elementi che fanno avvicinare le persone simili. Il momento dello studio è quasi sempre quello dell’esame dopo lo studio. Il momento più divertente è sicuramente quello dello scambio di esperienze durante le pause.
Se potessi duettare con un artista che non c’è più, chi sceglieresti?
Ce ne sono troppi ma su tutti forse ora sceglierei Lucio Battisti.