L’ARTISTA RAGGAMAFY RACCONTA IL “POSITIVE RIDDIM”

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Ciao Raggamafy, presentati a chi sta leggendo l’intervista.
Ciao a tutti voi, mi chiamo Mafalda Gara alias RaggaMafy. Sono un’artista calabrese di Monasterace (RC) più precisamente. Da oltre 10 anni ho la fortuna di esprimermi attraverso il Sassofono e la mia Voce con la
band Marvanza concepita da quattro elementi di cui io, Skankaman, Maco de Roma e Claudio B Love e che da tempo è una delle realtà di riferimento della scena New Reggae Style per la Calabria e non solo. Ho concluso gli studi accademici al conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria e parallelamente alla musica classica nel tempo mi sono appassiona alla musica Black. Attraverso i miei totem Charlie Parker e Coltrane mi son lasciata trasportare nelle sonorità Blues e Jazz e verso tutta la cultura musicale con radici Afro. Per arrivare al Reggae di cui, insieme ai miei compagni di viaggio, ne rimarrò seriamente coinvolta per far di questo genere il basamento della nostra musica. Nasce la voglia di esprimersi così la musica dei Marvanza si contamina del dialetto della Locride, da sonorità mediterranee e da un sound internazionale, tutto avviene in piena libertà e senza troppe regole di stile proprio perché l’unicità e il vissuto musicale di ognuno permette di essere originali. Attualmente siamo a lavoro su nuovi pezzi e, come la vita, in continua evoluzione.

“Resto in un cafè” come è nato?
Resto in un cafè è un brano scritto di getto appositamente per il Positive Riddim. La delicatezza dei suoni che avvolgevano il riddim mi trasmettevano una piacevole sensazione di malinconia legata a momenti di
piena felicità e positività dando vita a questa storia. C’era da tempo in testa la voglia di raccontare una storia d’amore vissuta a distanza che ho potuto osservare nel tempo in terza persona. Una relazione in cui ci si vede massimo 2 volte l’anno, ci si sente attraverso il fuso orario e il giorno e la notte si ribaltano. Mantenendo il fuoco vivo bisogna anche scontrarsi con la morale di chi hai attorno e che in fondo non sarà mai dentro quell’amore per poterlo capire in pieno. Per chi come me ha la fortuna di viverci vicino, mi son ritrovata di fronte al mare in attesa di risposte, un grande fratello a cui confidare sogni, e li “tra le linee del mare” ho immaginato questo amore lontano da un abbraccio.

Cosa ti ha spinta a collaborare nel nuovo progetto targato Rising Time & Music in Black?
Conoscevo già da tempo Music in Black apprezzandone lavoro, passione e contenuti. Successivamente attraverso una rete speciale di amici/artisti quali Rasdò e FunnyValentina ho avuto il piacere di conoscere di persona Elena ed Andrea di Rising Time. Ho ascoltato le loro storie e i loro progetti e nelle loro scelte di vita ho riscontrato la stessa passione che da sempre ha alimentato anche la mia di vita e quella dei miei compagni Marvanza e cioè credere profondamente nella forza della musica e amare fino alle viscere la
nostra terra scegliendo, nonostante le note negative, di vivere e lavorare qua e viverlo come un diritto. Quando mi hanno invitato a partecipare al loro progetto non potevo che dire di si.

Come lavori in studio? Come nascono le tue canzoni?

Il nostro MarvanzaRecordStudio è la base operativa, qua sono nate tutte le tracce del nostro ultimo lavoron discografico “Umanamente” ma non solo, è diventato anche un supporto tecnico per altri musicisti della zona
che hanno necessità di registrare, con Claudio B Love ai controlli delle macchine. Resto in un cafè tuttavia, per ragioni di tempistica, l’ho registrato nella stanzetta di casa e grazie soprattutto al supporto tecnico di Skankaman. Io scrivo quando sento un tumulto dentro, l’intuizione di qualcosa da raccontare e da condividere. Cerco di mettere in ordine le idee inseguendo il messaggio e l’emozione che vorrei trasmettere. Cercare di farlo sempre meglio è il mio obbiettivo.

Cosa vuoi dire a chi sta leggendo l’intervista?
Una frase che mi è rimasta in testa in tutti questi anni è una domanda che mi è stata posta nei primi anni in cui in zona iniziava a girare il nome Marvanza : Ma perché proprio voi? Mi è stato chiesto quasi con
disprezzo. Inizialmente mi creò disagio, ma subito mi suscitò con orgoglio la risposta: Chi altro se non noi? Dunque penso che se ti rompi il culo tutti i giorni, fai sacrifici e rinunce per inseguire i tuoi sogni e le tue passioni ti meriti tutto quello che arriva e che ti spetta di diritto, e lo puoi fare anche se vivi in una provincia sperduta con il complesso d’inferiorità ereditato al parto. Per me la musica è stata rivoluzione interiore, mi ha permesso di accrescere, rivalutare e migliorare me stessa….

Grazie per avermi ascoltata. Bless.