L’Arpa diventa Creativa con Adriano Sangineto

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Anche questa settimana siamo pronti per presentarvi un altro grande artista che si esibirà sul prestigioso palco del Triskell 2014: Adriano Sangineto.

Intervista a cura di Angela Mingoni

Benvenuto Adriano,

1- La tua carriera come musicista inizia quando sei un bambino: a 8 anni entri a far parte della Banda Musicale di Villasanta come clarinettista. Hai dimostrato da subito doti musicali interessanti. 

Sì esatto, era più o meno il 1993 o ’94 ed io ero effettivamente molto piccolo. Ci siamo trasferiti da Monza a Villasanta perché i miei genitori volevano che mia sorella ed io ricevessimo una prima infarinatura musicale. Non cercavano una scuola che pretendesse uno studio ferreo, semplicemente volevano per noi un imprinting musicale.

2- Tuo padre è un liutaio di strumenti antichi, grazie a questo suo lavoro sei entrato in contatto con artisti come Alan Stivell, Carlos Nùñez, Nicanor Zabaleta, che frequentano il laboratorio.
Raccontaci qualche avvenimento che ricordi.

In effetti la mia casa è stata sempre un crocevia di artisti. Fin da piccolissimo ero a contatto con queste importanti personalità . Ovviamente di alcuni incontri non ricordo granché, ma ho molte foto che mi raccontano quei momenti, come ad esempio quella volta in cui mio padre aveva organizzato un Festival dell’Arpa a Monza in cui invitò Alàn Stivell e Nicanor Zabaleta.
Era il 1988 ed io ho una fotografia che ritrae quest’ultimo, per altro un artista che ha rivoluzionato la tecnica dell’arpa classica, intento a spingere il mio passeggino e quello della mia gemella ed è un po’ come se ci avesse avviato lui a questo mondo.
Oppure ho un’altra foto che ritrae papà tra Carlos Nuñez e Derek Bell il quale aveva usato un’arpa realizzata da mio padre.
A questo ricordo faccio appello perché il 22 Maggio 2003 abbiamo riorganizzato un altro Festival dell’ Arpa dedicato a Derek Bell, ex componente dei The Chieftains, che era mancato l’anno precedente.
A questo evento partecipò anche Carlos Nuñez che io sentii per la prima volta dal vivo.
Rividi Carlos spesso e con molto piacere, ogni volta che suonava in Italia facevo in modo di raggiungerlo e di suonare con lui. Addirittura mi capitò di soggiornare nella sua casa a Vigo per una settimana, durante la quale mi presentò ai musicisti della zona come un grande artista che viene dall’Italia quando io invece, a confronto con Carlos, mi sentivo una nullità.
Quindi posso proprio dire che lui ed io abbiamo un rapporto fraterno, anche perché quando era ancora alle prime armi, mio padre lo spronò con molta convinzione nel proseguire il suo percorso musicale poiché riconosceva in lui un enorme talento.
L’ultimo incontro è avvenuto il 5 Aprile 2014, quando io e mia sorella siamo andati a suonare in Bretagna, a Rennais.
L’evento era stato organizzato appena la settimana precedente e non c’era stato il tempo di pubblicizzarlo per cui non era previsto un pubblico nutrito e nemmeno me lo aspettavo. Ciò nonostante decido di scrivere una mail ad Alàn Stivell non sapendo nemmeno se l’indirizzo che avevo trovato sul suo sito fosse quello personale e se mi avrebbe risposto.
La sera del concerto, alle 20.30 la sala del teatro dove dovevamo esibirci era ancora vuota.
Mentre stavo in camerino, anche un po’ imbarazzato per la situazione, entra l’organizzatore dell’evento che mi dice che Stivell era seduto in prima fila con la moglie.
Diciamo che nella mail un po’ lo avevo punzecchiato, dicendo che avrei dedicato a lui uno dei suoi brani. Alla fine l’ho fatto davvero e ne è rimasto molto colpito. Si è addirittura alzato in piedi e poi è venuto a stringermi la mano. E’ stato davvero gratificante.
Il fatto che ci fossero solo tredici persone al concerto mi ha dato la possibilità di poter parlare con Stivell con calma, senza confusione. Un’emozione indescrivibile.

3- Parlaci un poco di Ensemble Sangineto

Ensemble Sangineto nasce con la famiglia Sangineto, quindi con mio padre e mia madre a cui ovviamente ci siamo aggiunti anche la mia gemella ed io. Suoniamo insieme dal 1998.
L’idea dell’ Ensemble nasce a Franco Brera, ricercatore di musica popolare, che propone a mio papà, che al tempo girava per l’Italia col salterio da lui costruito ed innovato, di creare un gruppo composto dunque dalla mia famiglia, dove suoniamo con arpe e salteri.
Diciamo che ci siano formati in studio di registrazione ed i primi giorni di lavoro furono agonizzanti perché non sapevamo suonare insieme e non sapevamo nemmeno registrare. Era la prima esperienza per tutti, ma è stato incredibile.
Questo dunque è il primo nucleo dell’Ensemble; una costruttiva relazione tra genitori e figli.
Insieme abbiamo inciso, nel 2006, il CD Altea Rosa.
L’Ensemble poi lo abbiamo portato avanti sempre io e mia sorella, i miei genitori si aggiungevano solo in particolari situazioni.
Nel 2012 ci siamo fatti accompagnare anche da un altro chitarrista, nonché vocalist, nonché suonatore di strumenti a tastiera, Tiziano Cogliati e con lui abbiamo dato vita a questo nuovo volto dell’ Ensemble improntato su un repertorio di musica celtica o musica di nostra composizione.
Negli ultimi giorni abbiamo concluso la registrazione di un nuovo CD, che forse esce il prossimo mese, ma questa volta dedicato alla musica popolare italiana. 

4- Da quello che ci racconti, quindi, non hai solo un genere di riferimento.

Assolutamente sì. Lo dimostrerò anche quest’anno al Triskell dove porto il mio nuovo spettacolo solista, Arpa Creativa, a cui ho dato vita nel 2011 ed è anche il titolo del CD che ho prodotto sempre da solista.
Lo spettacolo vuole dimostrare che con l’arpa si può fare di tutto, affrontare ogni genere.
Ho anche usato effetti per distorcerne il suono ed affrontare un genere più improntato sul pop rock.

Conosco anche la musica antica e suono il clarinetto, per cui nella mia performance c’è un po’ di tutto.
Diciamo che di base preferisco la musica popolare poiché da lì effettivamente si è sviluppato il pop.

Ho sperimentato nuove soluzione per suonare l’arpa e per renderla più attuale ed è lì che sta la mia originalità.

5- Quindi quanti strumenti suoni?

Tanti. Avendoli qui in casa per curiosità ho voluto provarli un po’ tutti. L’unico strumento che non suono sono la chitarra e i suoi affini, non riesco e non mi ci sono mai imbattuto . Ho sempre trovato chitarristi che suonassero con me e non ho mai avuto l’esigenza di provarla.
Suono comunque il salterio ad arco, e vari strumenti medievali. Ultimamente mio padre sta portando avanti il progetto di ricostruire strumenti antichi del 1500 partendo da dipinti di Piero di Cosimo, Giorgione e Leonardo da Vinci. Perciò sfrutto questa occasione per collaudare molti strumenti inconsueti e direi che ne so suonare dai 30 ai 40 perché per la curiosità li ho collaudati tutti.
Se ci vedremo al Triskell vi porto anche i CD realizzati dal gruppo Antica Liuteria Sangineto. Si tratta di un progetto che io e mia sorella abbiamo con un altro chitarrista, Jacopo Ventura e vogliamo dimostrare come questi strumenti inconsueti rivivano con l’aiuto di mio padre liutaio.

6-In che data è prevista la tua esibizione sul palco del Triskell 2014?

Io suono sul palco del Triskell Venerdì 20 giugno alle 20.30 ma farò anche stage di arpa la mattine successive.
Il giorno dopo intervengo nello spettacolo dei Gens D’Ys con alcuni intermezzi.
Domenica farò lo stage di arpa e mia sorella di salterio.

Insomma, è bello vivere il festival e Trieste, che è una città con un fascino particolare.

7- Non è il tuo primo anno al Triskell quindi, ma il secondo. Com’è stata l’esperienza triestina e la reazione del pubblico.

Il pubblico mi ha molto apprezzato. Avendo solo tre o quattro intermezzi ho scelto musiche che fossero accattivanti. Il giorno successivo, poco prima del concerto del primo gruppo della serata, in accordo con gli organizzatori, sono salito nuovamente sul palco per suonare qualcosa ed il pubblico è stato molto ricettivo e partecipativo.
Tra l’altro per una questione di spazio, avevo portato pochi cd con me e con mia grande sorpresa sono stati venduti tutti dopo la prima mezz’ora della mia esibizione. Per cui vedere che la gente ancora compra dischi, soprattutto di arpa è una conquista
Il pubblico triestino è vario. Ma devo dire che gli organizzatori sono persone splendide che continuo a salutare con piacere anche in occasione di Festival all’estero e ho conosciuto tanti triestini che sono andati all’estero per studio o lavoro e tutti conoscono il Triskell e tutti vi hanno partecipato sempre con piacere. Ormai è una festa popolare alla quale non si può mancare.

Grazie per aver risposto alle nostre domande e speriamo di vederci al Triskell!
Grazie a voi, a Venerdì!

 

 

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