La soap opera di Control Toys

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CONTROL TOYS – Soap Opera (Orangle/Universal)

Più che una Soap Opera quella che ci propone Control Toys è un rumorosissimo e a tratti caotico trip nella vita della protagonista immaginaria (ma non troppo) del concept; Tasha Tashì, prodotto di un mondo familiare isterico, passa a ritmo di punk, doom, speed metal, industrial e chi più ne ha, attraverso un’esistenza non troppo felice, segno dei nostri tempi malati. Ma Control Toys ha la capacità di inglobare il tutto nei 3 minuti della forma canzone, all’interno del quale, nel caos, trova anche il tempo per colpirci con melodie pop molto catchy. Una sorta di nuovo prog per la generazione Z.

L’INTERVISTA

 

 

Ho visto che tra i guest c’è Freddy Delirio dei Death SS.. Caspita.. un icona del rock underground italiano. Come è stato lavorare con lui?

 

Sinistro.

 

Potremmo definire il tuo progetto multimediale?

 

“Ci sono cose che devono restare inedite per le masse anche se editate”, sosteneva Carmelo Bene: Pound o Kafka diffusi su Internet non diventano più accessibili, al contrario. Oggi l’abuso d’informazione dilata l’ignoranza con l’illusione di azzerarla. In tal senso detesto gli strumenti con cui il sistema manovra le masse.. la televisione, la stampa, i social network. Inconsapevolmente ne siamo prigionieri in una società grottesca e malata.

 

E’ anche un progetto che nonostante crei un personaggio inventato ha molto a che fare con la realtà distopica dei nostri tempi, non trovi?

 

Beh, in realtà Tasha Tashì è lo pseudonimo di una persona realmente esistita, ne viene narrata la storia di vita.. senza metafore. Dai primi anni della sua infanzia fino alla sua morte prematura e violenta. Ha quindi a che fare con il lato grottesco e malato di questa società.

 

Mi racconti la figura di Tasha Tashì?

 

Tasha Tashì è un personaggio tragico, protagonista di questa “Operetta” dove ogni brano nei due atti descrive le fasi più incisive del suo percorso, un viaggio chiassoso, frenetico, alternandosi a momenti di lucidità e consapevolezza.

 

Possiamo definire questo disco una sorta di saga della famiglia moderna schiacciata dall’immoralità assoluta che ci circonda?

 

Esattamente, la famiglia moderna ha ricevuto dai media, dai telegiornali, dai settimanali uno stimolo continuo, quasi un ordine, a consumare, ad acquistare, a vivere secondo determinati schemi, quando in realtà invece il mondo in cui Tasha Tashì è costretta a vivere è l’Inferno, vive di nevrosi  in una società nella quale a nessuno importa di lei, si autoconvince di non avere alternative e pensa che l’unica soluzione per andare avanti sia insistere su quell’unica strada su cui la società occidentale l’ha posizionata. Tasha verrà trasformata comunque in una donna fredda, snob e vuota, il potere della civiltà dei consumi riuscirà ad omologarla di fatti sopravvivendo in una società invivibile.

 

Visto che parliamo di soap opera, pensi che potrebbe avere uno sviluppo multimediale, o teatrale?

 

In effetti la sua vita è solamente una commedia. Raccontata, in modo irriverente, provocatorio ma soprattutto ironico.. lo spettatore deve solo abbandonarsi all’ascolto. Ma anche, non solo l’orecchio è ascolto, l’occhio è ascolto.

 

Dopo questo disco hai già in mente altri concept album… dar vita ad altre figure come Tasha Tashì?

 

Credo che me ne andrò a dormire.