La preghiera rabbiosa di Jonah: fuori ora il disco d’esordio del progetto campano

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“E così sia”: un titolo che pare una dichiarazione di guerra (pacifica, anche se non “arresa”) per un progetto che, negli anni, ha confermato un ottima attitudine ad un’idea di pop che non smette di fregiarsi di punte autorali interessanti.

Il disco, realizzato nell’arco temporale di un paio d’anni, figlio certamente di uno smottamento storico che le canzoni a proprio modo paiono aver assorbito, vede la collaborazione tra più gusti di produzione (sopratutto attraverso le scelte di Luigi Salvio dei Fiori di Cadillac e ELLE e Altrove di La Clinica Dischi) nell’ottica di un linguaggio contaminato, che mescola insieme rock, pop, elettronica e ricerca di scrittura: il “risultato” ultimo è una tracklist di otto brani che regalano spunti diversi di riflessione articolando la produzione del disco in una vera e propria suite di più “fiori” musicali, tutti caratterizzati da un timbro identitario forte che rende certamente “d’autore” il primo disco de La Preghiera.

A colpire, infatti, è certamente la scrittura: i ragazzi non lesinano in termini di crudezza, e tirano fuori dal cilindro una serie di invettive dal retrogusto politico (quel politico che passa dalla partecipazione, dall’indignazione e dalla denuncia) mescolandolo con sommesse poesie d’amore di strada, che della strada non hanno certamente perso l’odore di polvere, umori e disperazione: le tematiche più sociali (che rimangono il fulcro, a mio parere, della ricerca del gruppo) trovano incastri ben riusciti con racconti personali, quasi “imbarazzanti” per la dose altissima di sincerità e naturalezza con la quale vengono raccontati. Insomma, l’imbarazzo qui è sano: nato dal trovarci di fronte a qualcosa che non siamo più abituati a sentire, e a scoprire.

Nel complesso, quindi, un ottimo disco che fa ben sperare sul futuro. Vedremo se i ragazzi sapranno rispettare e avvalorare ancor più le aspettative.