Scritto da Angela Mingoni
I Killing The Ashes attingono la loro ispirazione dalla musica d’oltre oceano, proponendo atmosfere di stampo smaccatamente americano che diventa tangibile soprattutto in X Sound con il suo ritornello fatto di voce, cori e controcanti pungenti. Le parole sono urlate e l’adrenalina assale da subito l’ascoltatore grazie alle chitarre ed al ritmo pulsante della batteria che non si risparmiano nemmeno per un secondo. La frenesia scalda gli animi e lo rende il pezzo migliore dell’Ep.
Il sound di Killing The Ashes è impreziosito dalle tastiere che ricordano vagamente quel bel pop anni ’80 che ancora oggi si ascolta volentieri nei vecchi cd tenuti come ricordi.
L’intero percorso sonoro ha una propria coerenza e difficilmente abbassa i toni.
Reagisci, in apertura, traccia le linee guida di Killing The Ashes ed al sapore punk si aggiunge un tocco dub che conferisce al pezzo una certa modernità. E’ questa l’unica canzone in italiano, segno di quella volontà di non abbandonare le proprie origini.
L’inglese torna in Lauren’s Voyage e persiste in Imagin’ Stars. Questa è l’ultima traccia e conta la partecipazione di Olly, ex Rezophonic. Il featuring non aggiunge, né toglie molto poiché l’imprinting della band è solido e segue le onde del punk senza stravolgimenti.
Cerca comunque di rendere il genere a proprio modo, sebbene le sonorità siano ancora acerbe.
Killing The Ashes offre ritmi serrati che si snocciolano in quattro canzoni adrenaliniche, forse ancora un po’ ingenue nel canto e nell’inglese. Ma i ragazzi di Porto Torres sono ancora troppo giovani per non maturare.
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