Intervista “fondamentale” a Milella, il cantore delle piccole cose

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E’ da poco disponibile su tutte le piattaforme digitali “Fondamentale”, il nuovo singolo di Milella per Revubs Dischi; la penna pugliese, che già in passato ci aveva fatto assaggiare una nudità inedita e sempre più rara nell’era del travestimento e dell’ossessione per il cerone, torna con un brano che sa di confessione e di lettera a sé stesso, nel tentativo di non dimenticare ciò che è “fondamentale” per davvero.

Per andare più a fondo nella cosa, sprofondando insieme allo stesso Milella nelle anse più recondite del suo nuovo singolo per la giovane etichetta ligure, abbiamo fatto qualche domanda all’artista, che ci ha risposto così:

Milella, secondo giro, seconda corsa: “Fondamentale” è figlio o semplice compagno di viaggio di “Guerre Stellari”? Le “guerre”, in un modo o nell’altro, sembrano esserci sempre di mezzo…

Ciao Onde Indie Pendenti! Sono due facce della stessa medaglia, nessuna delle due sarebbe pienamente se stessa senza l’altra. Se in “Guerre Stellari” sono stato solo un semplice spettatore di un’opera, in “Fondamentale” imbraccio in prima persona il fucile per combattere contro la quotidianità, che tanto mi affascina ma, al contempo, spezza gli equilibri della mia vita. Io sono un pacifista, ma è inevitabile parlare degli scontri quotidiani all’interno dei miei brani.

“Sono giorni neri per la fragilità”: come stanno andando questi “giorni neri” di pandemia? Alla fine, sembra che questo stop ti abbia aiutato a trovare il coraggio, il tempo e lo spazio per fare passi importanti.

La pandemia è un qualcosa di totalmente nuovo, che con il primo lockdown mi ha completamente estraniato dal mondo, ma che con il tempo – essendo inevitabile – ho imparato a non odiare. Il tempo dedicato a me stesso, mi ha sicuramente aiutato a rallentare e ragionare con più calma, quindi nel lato negativo di questo periodo, i “giorni neri” sono stati ottimi consiglieri. Posso dire di stare bene e di aver trovare la “pace” all’interno delle “guerre”.

Secondo te qual’è l’ingrediente centrale per raggiungere la “felicità”? Qual’è la cosa più “fondamentale”, per essere felici?

L’ingrediente fondamentale è l’equilibrio. Come dicevo su, ho trovato una “pace” che all’inizio era una sorta di anestetizzante, ma che in realtà con il tempo ho capito essere una vera e propria terapia per me e per la mia musica. Da quando ho iniziato a cercare un equilibrio, sono paradossalmente più felice.

Come per Motta, anche a te fanno paura i “trenta”? Quando e come si diventa grandi, secondo Milella?

Ammetto che il disco di Motta continua a creare drammi all’interno delle mie giornate, bellissimo, ha regalato un sacco di dubbi alla mia generazione, ma ammetto che più di una “paura”, quella per i trenta è una linea di confine. Secondo me si diventa grandi quando si è finalmente capaci di schiacciare un ragno senza chiamare i propri genitori in soccorso, quello è stato il momento esatto in cui mi sono sentito grande e carico di responsabilità.

Domande più giocose e disimpegnate: primo viaggio che farai appena si potrà tornare a viaggiare, e con chi.

Dopo aver visitato la bellissima Costiera Amalfitana nel 2020 – che mi ha lasciato immagini suggestive grazie alle quali ho scritto tanto – , nel 2021, covid permettendo, sogno di attraversare la bellissima Sicilia. Sono fortemente attaccato al Sud e non ne ho mai abbastanza. Con chi, è abbastanza facile, la mia ragazza, espertissima nell’organizzazione dei viaggi, ma soprattutto molto più organizzata e ordinata di me, in quello sono un disastro.

Il featuring che, ad oggi, ti piacerebbe tanto portare in cantiere? Non solo BIG, anche artisti meno conosciuti (almeno, per ora!).

Adoro le sonorità di Giorgio Poi, riesce sempre a sorprendermi, un feat con lui mi renderebbe entusiasta, Apprezzo la sua identità sia sonora che testuale.

Salutaci svelandoci quale sarà la prossima guerra di Milella.

Visto che non mi piacciono le tregue, vi anticipo solo che vi porterò un nuovo pezzo di nostalgia, tutto qui, per il resto continuate a seguirmi perché vi racconterò presto. Grazie mille per l’intervista!