Intervista completa ad Apatia…Titolo: “Prima Forma Indefinita è la pura negatività”

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Quali situazioni ed emozioni che hai provato nella tua vita, ti hanno ispirato a scrivere “Prima forma indefinita”?

L’emozione che principalmente mi ha ispirato a scrivere “Prima Forma Indefinita” è la pura negatività: quel senso di profondo smarrimento, odio, rabbia, rancore e desolazione che vivere in una società priva di sensibilità e legata a concetti futili e volgari mi porta a provare. Le situazioni che in me hanno risvegliato il bisogno di comporre non le so dire, ma principalmente direi che la mia mente è stata guidata in questo viaggio dalla rabbia che il genere umano fa scaturire in me.

A voi che siete inchiodati a croci di legno marcente il cosmo vi ha rifiutati, il cosmo vi ha rifiutati” questa frase mi ha colpito molto! Potresti spiegare nel dettaglio a cosa pensavi quando l’hai scritta?

Ognuno di noi porta sulle spalle una croce, per tutta la vita, solo che la gran parte di esse sono di legno ormai marcio, pesante e privo di valore, e per colpa dei nostri fardelli, troppo spesso futili, siamo costretti a camminar con la testa chinata. Il concetto chiave del testo è l’idea, alla quale tutti dovremmo abituarci, che nulla conta davvero e che l’universo intero ci ha voltato le spalle da tempo immemore ormai. L’esistenza stessa è priva di senso, non esiste destino, non esiste speranza.

Come mai la scelta di iniziare ogni pezzo con degli arpeggi di chitarra clean? È una prerogativa del genere oppure una scelta stilistica?

Iniziare ogni pezzo in “clean” non è stata una scelta, quanto piuttosto un’introduzione naturale ai vari pezzi. Ogni composizione merita un’ouverture che abitui l’orecchio dell’ascoltatore al pezzo e che enfatizzi appropriatamente ciò che verrà col proseguire dello stesso. La violenza è sempre preceduta da una sorta di calma apparente, un vero e proprio momento introspettivo che, ad un certo punto, esplode.

Come ti sei trovato a lavorare con Christian Castorina? A sentire il disco sembra ci sia una fortissima intesa tra voi due!

Lavorare con Christian Castorina è stato illuminante, in parte grazie alla sua esperienza nel ramo artistico, ma soprattutto per l’intesa che c’è tra noi due data dal forte legame d’amicizia che abbiamo. Ho trovato di grande aiuto, ai fini del progetto Apatia, il suo pensare fuori dagli schemi e la comprensione nei confronti del mio animo dolente.

Sei già al lavoro su del nuovo materiale? Quali sono le prospettive per il 2021?

Per il momento “Prima Forma Indefinita” rimane l’unico album. Non amo impormi delle scadenze precise, preferisco fare della necessità emotiva la mia sola ispiratrice, per poter produrre materiale sinceramente sentito e genuino ed ora come ora non ne sento la necessità. Di motivi per odiare non rimango mai senza, ma per fare dell’arte serve di più.

Qual è, a tuo avviso, la canzone che racchiude tutta l’essenza di “Prima Forma Indefinita?”

Prima Forma Indefinita” è un viaggio unico e, seppur divisa in brani, è una realtà che va vissuta tutta d’un fiato. Ogni brano e complementare al suo successivo e dipende dal brano precedente in una ciclicità che rappresenta l’oppressione che provo quando scrivo. Non credo di poter riassumere l’essenza di un simile lavoro in una sola composizione.