“Dark Room” (Level Up Dischi, distribuzione Feiyr), che esce anche in versione remix, è il nuovo singolo e video di In.Visible. Una canzone che racconta di mondi oscuri, non necessariamente notturni, ma celati da ombre, nebbie e maschere. Abbiamo intervistato l’artista e dj.
Ciao, ci spieghi qualcosa di più del nuovo video?
Il video nasce da una condivisione di idee e di impressioni avuta con Eleonora Roaro , che ha realizzato il video stesso: abbiamo voluto esplorare la suburbia alle porte di milano che è diventato teatro naturale di questo esperimento, in chiave nettamente Lo-Fi per inasprire gli aspetti di cui parlavo sopra. Alcune riprese sono state anche girate a Nicosia (Cipro): città che conosco molto bene e che rappresenta un po’ la fase notturna del racconto, un misto di decadenza e poesia monocromatica.
Come nasce “Dark Room”?
Il pezzo esisteva già da qualche tempo nella scaletta dei miei live ed è una composizione a quattro mani tra me e Gianluca Manini, che collabora con me da qualche anno. Dark Room è stata la mia prima composizione che ha visto una realizzazione completamente digitale, visto che i miei primi 2 dischi avevano una forma ibrida tra elettronica ed acustica. Ho atteso di fare uscire questo brano solo dopo aver pubblicato The Subterranea Sessions, il mio terzo disco che mi ha visto protagonista come produttore anche e che in realtà era una raccolta di out takes e reworks: volevo mettermi prima nella posizione di poter imparare meglio l’altra della produzione per poi concentrarmi su un inedito come nel caso di Dark Room
Chi sono gli artisti contemporanei che apprezzi di più?
Trentemøller, Justice, Anderson Paak, Sleaford Mods, IAMX, Kaytranada, Bonobo
Che programmi hai per i prossimi mesi?
Sto lavorando sul live e ci sono alcuni concerti schedulati in Italia per concentrarmi poi sull’estero per la seconda parte del 2023