I 10 anni di Alka Record

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Di seguito un intervista fatta ad Alka Records in occasione dei 10 anni di attività.

Alka Record label compie 10 anni. Vuoi raccontarci Alka Record label dagli albori ad oggi? Le conquiste e i fallimenti più importanti?
Ciao, grazie per l’invito, è sempre una cosa importante per la nostra realtà poter presentare la struttura ALKA e i propri progetti, soprattutto quando attraverso media partner come radio TweetItalia.
ALKA nasce appunto nel 2005 come conseguenza naturale del mio passaggio dal realizzare tour e organizzare concerti, a seguire dall’altra parte della “barricata” gli artisti ed i lavori in studio…un attività che mi ha affascinato fin dai primi dischi. In seguito mi si sono affiancate due persone meravigliose che con loro ho potuto costituire una vera famiglia oltre che una label. I primi anni di attività sono certamente stati i più difficili, anche per l’importanza di crearsi una “credibilità artistica”, che è arrivata con tanto lavoro e dedizione tra il 2008 e il 2010. E’ sicuramente un bilancio positivo, certamente con tutte le difficoltà de periodo storico e non solo per la musica, ma siamo riusciti a collezionare tante soddisfazioni che sono la “benzina” per il nostro lavoro e che ci sprona a scovare nuovi talenti da poter lanciare e seguire nella crescita artistica.
Di fallimenti veri e propri non ne abbiamo avuti, anche perchè gli investimenti sono sempre molto ponderati e mirati, però certamente non da tutti i dischi/artisti abbiamo avuto le risposte che ci aspettavamo… diciamo che fa parte delle “regole del gioco”. Però posso dire con orgoglio che ogni progetto a suo modo ha trovato la strada ed ottenuto ottimi risutati che hanno costrutito le fondamenta di quello che siamo ora.
Gli artisti Alka hanno anche una promozione molto forte da parte vostra, ci vuoi raccontare le principali strategie di promozione?
Non abbiamo una formula definita e uguale per tutti i progetti che produciamo e lanciamo, e credo che la forza stia appunto in questo, ovvero che crediamo in prima persona in quello che promuoviamo… e volta per volta selezioniamo con cura le redazioni a cui inviare il materiale promozionale, a seconda del genere o della direzione artistica. Diciamocelo seguiamo a livello di ufficio stampa (nella maggior parte dei casi) ciò che abbiamo visto cresce e svilupparsi sotto la nostra guida, ma soprattutto creando rapporti umani molto forti, condividendo gli ideali e gli obbiettivi… dunque, per semplificare, corriamo per noi stessi senza pressioni su i risultati da ottenere a tutti i costi.
Quanto è cambiato il mondo della musica in 10 anni?
Si parla tanto del periodo di crisi anche a livello culturale, ma teniamo conto che non si è mai ascoltata così tanta musica come in questi anni. Il pubblico è cambiato, come sono cambiate le forme di comunicazione. A noi aspetta seguire le mutazioni sociali e farne sempre nuovi stimoli per trovare zone fertili dove costruire i progetti… insomma, non essere travolti dai cambiamenti ma cavalcare l’oda.
La riduzione delle copie vendute anche da parte di artisti internazionali o pubblicati da major, non va tutta imputata ai download illegali o di un pubblico anestetizzato, ma del fatto che sempre più difficilmente ci si innamora delle band o degli artisti, spesso si segue la moda del momento con un singolo, o due nei casi migliori, che vengono scaricati ed ascoltati in random nel proprio iPod o telefono. Questo porta il fatto di acquistare un disco una cosa obsoleta… si, molto probabilmente, ma è una questione che viene trattata in modo differente dalla scena indipendente… c’è un pubblico affezionato, spesso intelligente, sempre con le orecchie tese alle nuove proposte, che pretende di avere il CD della band che lo può acquistare ai concerti. Dunque, a parte per i nostalgici del disco, il formato fisico è una cosa difficile da abbandonare in questi anni… poi il futuro ci riserverà ulteriori mutamenti per chi produce e per chi ne usufruisce di musica.
Quanto sono importanti i social rispetto ad altri canali di promozione per Alka?
Direi tanto! Quando abbiamo iniziato questa avventura era l’anno in cui nasceva facebook come lo intendiamo ora, il social più importate per la musica era myspace, ma ancora non ci aveva travolto l’era dei “social”. Credo che questo sicuramente abbia dato una visibilità ed opportunità a tanti artisti di mettersi in mostra, arrivando anche con autoproduzioni ad un vasto pubblico. Anche per la nostra label internet ha dato la possibilità di raggiungere maggiori persone, nuovi fans, ma anche una velocità di comunicazione e contatto con le redazioni che supportano i nostri progetti.
10 anni fa avresti detto di essere uno dei punti di riferimento per la musica indipendente?
Abbiamo creato la label con buoni propositi, cercando di pubblicare un numero limitato di dischi ogni anno, puntando sulla qualità artistica e seguendo passo dopo passo i progetti. Quello che siamo ora è il risultato della passione, dedizione e lavoro che ha segnato i primi dieci anni di attività. Non lo consideriamo un punto d’arrivo ma una tappa della nostra storia.
Quali festival consigli ai nostri lettori.   
Ci sono tanti festival in giro per l’Europa che meritano davvero… ma preferisco concentrarmi e partecipare a quelli del nostro paese, che offre un panorama molto attivo e variegato. Io stesso da anni organizzo manifestazione nella provincia di Ferrara e l’ultima creatura il J Festival, nato da 3 anni, sta dando notevoli risultati.
Fare nomi ora non è una cosa semplice, perchè ovviamente ci basiamo sempre su gusti e tendenze soggettive. Tra i più grandi ricordiamo con orgoglio “Ferrara sotto le stelle”, ma anche “Home Festival” di Treviso, “Hydrogen Festival” Piazzola Sul Brenta (PD), “Mi Ami” a Milano, “Rock in Roma” a Roma, e tanti altri. Ma quello che posso consigliare a tutti i lettori di seguire anche i Festival minori, che spesso si possono scoprire artisti e band davvero di livello… e che nella maggior parte dei casi sono ad ingresso gratuito… sosteniamo la musica emergente ed indipendente.
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