Che bella sensazione di rivoluzione e di rabbia. Bella e pulita e anche con quello sporco di impeto adolescenziale, un poco ingenuo e privo di filtri. Amici di Malcom, i filtri non sono per quelli come noi. Dalla provincia della provincia arriva un duo che si fa chiamare UNIBRIDO che significa anche tanto altro oltre al divieto di omologazione. E questo loro primo disco, amici miei, non la manda a dire e non ha filtri e peli sulla lingua a partire dal titolo “P.I.G.S.”. E noi siamo felici nel sentire un rock alternativo che graffia la faccia e che ha il sapore di punk mediterraneo… niente trame inglesi, al più qualche sano richiamo di pop italico. E su tutto impera il bisogno di rivalsa per chi, dalla grande società dei consumi, viene “emraginato”. Dunque prendo qualcosa di forte da bere e mi godo queste chiacchiere a mano armata…
Benvenuti nel nostro salotto virtuale. Benvenuta alla vostra scarsa propensione alla resa. Non è così?
Grazie a te per l’ospitalità! Se alludi all’insistenza con cui continuiamo a promuovere un disco di questi tempi, beh, effettivamente non ci arrendiamo. Lo facciamo soprattutto per provare a dare un senso alla follia che circonda ognuno di noi ormai da mesi. Intendiamoci: questa emergenza globale non sta facendo altro che aggravare lo stato comatoso di un sistema già al collasso.
E visto che ce l’hanno raccontata come una guerra ci piacerebbe trovare molti più artisti in trincea a denunciare l’abolizione sistematica dei diritti e l’inasprimento delle ingiustizie sociali. Invece c’è un silenzio che mette i brividi.
Probabilmente i grandi nomi pensano bene di non esporsi per paura di perdere l’opportunità di suonare sui soliti palchi prestigiosi. Contenti loro.
Noi non abbiamo nulla da perdere e, come scriveva Pasolini, è la migliore autorevolezza per poter esprimere liberamente il proprio pensiero.
Ma oggi, soprattutto oggi, in trincea chi c’è: chi spara o chi sa parlare?
Dipende cosa intendi per trincea. In queste settimane ci sono state senza dubbio trincee sanitarie. Adesso aumentano paurosamente quelle della povertà che la politica nazionale ed europea continua volutamente ad ignorare tanto sono occupati nei loro narcisistici battibecchi. C’è la trincea della comunicazione non allineata al pensiero unico mainstream che viene continuamente presa a cannonate e ovviamente la trincea del lavoro vittima del cinismo senza limiti dei grandi industriali.
Rivoluzione per voi cosa significa? Quello che un tempo era punk e post punk oggi cos’è diventato?
Siamo sempre più consapevoli che la vera rivoluzione è qualcosa di molto personale, che non può venire diluita in un “Noi” sociale. Ha più a che fare col silenzio interiore che col frastuono di un festival.
La musica può certamente aiutare anche se finora i tentativi di rivoluzione “di massa”, punk e post-punk compresi, si sono rivelati un totale fallimento. Per rivoluzionare una vita bisogna studiare e studiarsi tanto. Serve dedizione infinita, umiltà e disciplina. Virtù che non si addicono alle folle.
E alle mode come rispondete? Alle mode che oggi significano anche omologazione.
Non sentiamo di doverci scontrare in nessun modo con la musica “commerciale”. Ognuno è libero di fare quel che vuole. Solo ci preme sottolineare quanto sia importante riscoprire un certo peso culturale della musica e dell’arte in generale nella società contemporanea. Peso che è sempre più diminuito a causa dell’intrattenimento pubblicitario e della nostra distrazione.
In provincia quindi come si vive? In bilico o in equilibrio? Ho la sensazione che si stia lontani da tanto rumore inutile.
Se ci pensi bene nelle scorse settimane l’Italia è sembrato un unico, silenziosissimo, paesino di provincia.
Questo blocco straordinario porterà ad un disastro economico e sociale terribile. Probabilmente non abbiamo ancora visto niente. Siamo tutti in bilico adesso. Non possiamo fare altro che trovare le energie migliori non solo per “ripartire” ma anche e soprattutto per diventare esseri umani migliori.
C’è una teoria evoluzionistica molto interessante che si chiama Speciazione simpatrica, ne parlano da anni anche sociologi e antropologi di fama mondiale. Questo sembra essere proprio il momento in cui l’essere umano è costretto a scegliere se fare un passo in avanti e cambiare in meglio la vita su questo pianeta oppure no. Dipende da ognuno di noi.
UNIBRIDO… per chiudere ci raccontate questo nome in bilico?
Effettivamente è davvero un nome in bilico! È nato da uno splendido passo dello Zarathustra di Nietzsche: “E il più saggio tra voi è solo una contraddizione e un ibrido di pianta e di fantasma” che descrive in modo poeticamente impeccabile la condizione esistenziale che ognuno di noi, se ascolta bene dentro, sta vivendo.
Chi non se n’è ancora accorto sta seduto davanti alla tv ad aspettare che glielo dica Fazio.
Dalla rete pesco il loro ultimo video ufficiale, il singolo “Mercurio” che molto, nello stile video, mi rimanda a quella “Bad Day” dei R.E.M. e non a caso il filo conduttore, a grandi linee, può dirsi parallelo. Ci siamo contro ogni tipo di omologazione…
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