Il Salotto di Malcom: Silversnake Michelle

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Senza tempo e senza spazio. Emozione di uomo per una bella donna. Poco pathos di grande musica per un disco che passa. Passa certamente e non mi fa drizzare le antenne. Però di sicuro non ha pecche enormi di cui vergognarsi. Eppure la sensualità di Silversnake Michelle non può finire con un ascolto banale. Il suo disco “Her Snakeness” non è certo prova di grande rock d’autore, ne tantomeno di pop commerciale…in ogni caso è l’istinto che comanda e, senza una giusta guida di formazione ed educazione, spesso finisce per dar libero sfogo ad ogni amplesso della chimica compositiva. E il disco perde di forma e di misura. Però dev’esserci altro…ed infatti:

Prepotente la figura del serpente. A cosa rimandi? A chi soprattutto…?
Si una figura ricca di significati e simboli. Forza, peccato, rinascita, cambiamento La rimando a me. E’ l’animale che ho sempre sognato di essere. Elegante, sinuoso, sensuale,
cattivo, temuto. Solo. Essenziale.Vero.

Lo sai che qualcuno potrebbe chiedersi se anche Silversnake Michelle è viscida e velenosa?
Si immagino che qualcuno se lo chieda :-)
In un certo senso lo è, sia viscido che velenoso. Silversnake vuole essere un personaggio sfuggente, che insinua e che si insinua nelle vite altrui prepotentemente mostrando loro lo specchio delle verità nascoste. È velenoso. Sputa addosso l’autenticità e spesso la verità è piuttosto velenosa, specie quando si mente a se stessi

Iconografia e simbologia: la tua musica dunque è pericolosa come un serpente? Pericolosa perché fa capire qualcosa di se?
Come il serpente agisce d’istinto anche questa musica è istinto puro. Non è schematizzata. Vuole lasciare libere tutte le sensazioni istantanee e segue delle forme diverse. Quindi si è pericolosa perchè rivela i segreti, i desideri, le perversioni e le ansie più intime non solo mie, ma di un’umanità intera.
Ma le cose pericolose sono anche fortemente adrenaliniche.
Ci danno la sensazione di poter superare dei limiti che una volta oltrepassati ci danno un senso forte di vita onnipotente. Un’esaltazione massima dell’Ego.

Rock epico. L’ho letto da più parti e in qualche misura potrei essere d’accordo. E tu?
D’accordo in parte e su alcuni brani specifici che hanno una sonorità e un contenuto che richiama quel genere. Ma c’è molto di più. È un’opera molto sfacciata che non si accontenta di essere etichettata. Vuole rappresentare quel Caos, quel Delirio Onirico in cui sono rappresentate più facce della stessa cosa. Multidimensionale. Che va ad esplorare ciò che è al di là di noi stessi.

Sensualità e bellezza. L’estetica delle cose vince sul contenuto?
Diciamo che le due cose vanno di pari passo.
L’apparenza e l’essenza sono cose che dovrebbero essere intrecciate tra loro per poter raggiungere l’Armonia e la Bellezza.
Non si tratta di scegliere una cosa a scapito dell’altra. La Natura le prevede insieme.
È la loro unione che rende speciali e unici ciascuno di noi.
L’estetica senza il contenuto, dopo un po’ annoia e il contenuto senza l’estetica forse non viene neanche preso in considerazione.

E dal vivo che cosa accade?
Dal vivo difficile dire cosa succede. Ogni volta è diverso.
E’ il bello della musica. Effimera, fuggevole e momentanea. La stessa canzone suona sempre diversa e io sono la prima a volere così. Talvolta, ma non sempre, mi piace essere teatrale. La teatralità è intrinseca nella musica stessa. Il che non significa recitare, semplicemente enfatizzare le emozioni racchiuse in essa.