Una macchina del tempo sarebbe utile. Avrei altre cose ancora da profetizzare potessi tornar ora vivo e vegeto al 1961, per esempio, quando Fidenco cantava “Legata ad un granello di sabbia” e così parlava dell’amore, il bell’amore, il grande cuore dei romantici in totale dedizione. Oggi quelle stesse parole, dice Marta Ascari, somigliano ad altro, dicono altro. Sono quasi tutt’altro. Le stesse identiche parole. Marta Ascari si fa chiamare La Tarma da qualche anno, gira l’Italia e fa assolutamente seguaci, trasgressiva a suo modo nel cantare l’omosessualità tra le righe colorate del suo far musica al femminile in una nuova bit generation. Oggi torna con un Ep che mi ha subito incuriosito dal titolo “4 Pezzi Facili”. Dentro ci troviamo 4 capisaldi della musica italiana che ha fatto storia, italiana e non solo dato che a chiudere la track list c’è anche “We’ll meet again” di Ross Parker. Insomma, 4 cover digitalizzate ad oggi, in un remake di suoni e sono di quelli, 4 finestre sul passato che però tornano attuali in una chiave di lettura che non sembra affatto di buon auspicio. Adorno il mio salotto di tendaggi rapiti all’epoca bit (ovviamente) e copro stampe di anarchie giovanili. Senza fare politica ma solo storia dell’uomo e del suo amore. L’amore secondo La Tarma:
I testi di ieri nella vita di oggi. Di la verità: l’hai scoperto strada facendo che potevano avere questa bivalente interpretazione?
Inizialmente non mi ero proprio posta il problema. Poi credo che questa lettura sia venuta automaticamente, in virtù del fatto che ho attualizzato moltissimo i suoni. Se avessi lasciato la patina di anticato anche su suoni e interpretazione vocale, sono sicura che anche il testo sarebbe suonato a quel modo: antico, distante. La musica, come ogni altro elemento del linguaggio non verbale, guida subliminalmente l’assunzione del messaggio da parte del fruitore.
Da più parti dicono che il futuro sarà il ritorno alle origini. Tu che fai grande uso di digitale, come la vedi?
Per me le origini sono state le audiocassette, se dovessi farvi ritorno lo troverei piuttosto divertente.
Discograficamente parlando oggi ha perso di senso quasi tutto in questo mestiere. Fare un ep di cover che senso ha? A parte sfaccettature artistiche personali…
Questo ep è un momento di otium inteso alla latina: un vero e proprio momento di svago ricreativo, e, per citare le audiocassette e il mondo analogico di cui prima, un modo per ricaricare le pile.
Troviamoci a tu per tu con il nemico in guerra: trovi assurdo che nel 2015 accadano ancora le guerre. Non trovi che sia peggio che le persone vivano dietro un computer?
Sinceramente, no.
Trovo peggio che si ammazzino.
Mi colpisce nelle tue note biografiche il nome di Cristina Donà: che accadde quel giorno? Cosa accadrà domani?
Fu dopo un suo concerto a Modena nel 2010, avevo 20 anni. Non la conoscevo, mi piacque molto e le lasciai un mio cd demo coi pezzi che scrivevo allora. A quanto pare le piacqui anche io perché una settimana dopo mi fece contattare dal suo manager, e da lì partì la genesi di Antitarma: in seguito conobbi Saverio Lanza, che ne avrebbe curato la produzione artistica.
Domani non ho idea di cosa accadrà.
Spero qualcosa di bello.
“4 Pezzi Facili” che poi facili non sono. Bella selezione. I grandi esclusi? E poi perché esclusi?
Un lp sarebbe costato troppo, ho dovuto per forza fare una selezione.
Bellissimo il video di “Legata ad un granello di sabbia”. Lo prendo dall’esclusiva di FanPage e lascio andare l’audio finché mi va – per vederlo clicca qui. Domani si va in ferie. Domani si penserà a cos’altro conservare che resti intonso per i figli di domani, quando tra 50 anni canteranno canzoni da ricollocare e da rileggere. Altre Tarme all’orizzonte. Oggi ne abbiamo una ed una soltanto. Play Loud.