IL RAPPER PIKYNIELLO RACCONTA LA SUA MUSICA

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Ciao Pikyniello, nel ’93 sei stato rapito dalla musica rap, com’è successo?

Ciao, tutto è successo grazie ai miei fratelli che suonavano il basso in

dei gruppi e così ho iniziato anche io stimolato da loro, poi ho ascoltato la musica rap e ne sono stato rapito. È successo tutto così, all’improvviso. Poi ho iniziato a fare il rap e a cantare.

Come componi un brano? Come svolgi il tuo lavoro in studio?

Non avviene mai allo stesso modo. Di solito creo un beat oppure in un momento di poca ispirazione vado a cercare qualcosa su youtube e poi scrivo un testo adatto. Raramente succede il contrario, cioè prima il testo e poi la base.

Quale messaggio intendi diffondere con la tua musica?

Dare e poter ricevere. Devi dare sempre del bene, aiutare chi sta in difficoltà e sperare sempre nella serenità delle persone, altrimenti un giorno la vita ti porterà a fare “I conti con te stesso” e dovrai essere pronto a ricevere tutto ciò che hai dato in passato.

Cosa vuoi dire riguardo le collaborazioni che hanno impreziosito il tuo ultimo album “Ciò che sei”?

Le collaborazioni mi sono sempre piaciute perché mi danno tanti stimoli oltre ad arricchire il lavoro discografico. Anche con le collaborazioni si trasmettono dei messaggi.

Credi che questa diffusione della musica trap tra i giovanissimi sia negativa?

Come musica no assolutamente, ma come messaggio che oggi sta portando è molto negativa. Le generazioni di oggi vivono una vita ‘leggera’, con pochi valori e poco valore verso le cose semplici.

Da dove viene il tuo nome d’arte Pikyniello?

Da mio nonno. Era un modo di dire che poi è diventato parte di me utilizzandolo come nome d’arte.

C’è qualche nuovo progetto in vista?

Sì, sto lavorando su due nuovi singoli e due nuovi video. Nell’attesa di queste nuove uscite andate ad ascoltare il mio ultimo album “Ciò che sei” su tutte le piattaforme digitali.