Recensione di Marzia Turco
Come il vaso di Pandora, che è lo scrigno della vita, con i suoi turbamenti e le sue gioie, l’album dei Repsel – From Dawn to Dusk (“dall’alba al tramonto”) – racchiude in sé problemi, soluzioni e sensazioni per vivere la vita in modo pieno e senza paure.
Pandora è, nella mitologia greca, la prima donna che arrivò sulla terra, portando con se i mali di vivere, la violenza, la sofferenza ma anche la speranza. Pandora è anche il nome della prima canzone dell’album, che fa da incipit e ne racchiude la chiave di lettura; è lo sciogliersi dell’incalzante maglia del nostro essere più profondo che combatte giorno dopo giorno, “dall’alba al tramonto”, per i nostri bisogni e dolori più taciti: solo la speranza e la volontà di distacco dall’incessante fremito dei pensieri ci possono salvare!
Sono storie che raccontano l’intimo bisogno di esprimersi, di trovare le parole giuste da urlare e la voglia di renderle concrete, universali.
Questo è il leitmotiv di tutto l’album e i sei giovani artisti sono anche i protagonisti di questi mondi interiori, dove l’amore è un lento svanire, una sigaretta che brucia (Everything has Changed), e alzarsi la mattina significa guardare in faccia il mondo e lottare.
From Down to Dusk con la sua forte componente rock, tra il power e l’ heavy metal, è anche un connubio perfetto di melodie malinconiche, aggressive e distorsioni vocaliche.
Peculiare è l’impronta classica data al gruppo da Marta Iacoponi, cantautrice e violinista, come anche la carica strumentale,vigorosa e poliedrica : due chitarre, Giorgio Napoleone e Alessandro Maffei, alla batteria Daniele Michelacci, al basso Roberto Battilocchi e al synth Francesco Proietti.
La band, nel corso degli anni, ha affrontato grandi cambiamenti interni e ha dovuto , di volta in volta, riadattare il sound alle diverse esigenze; anche per questo ci sono voluti circa quattro anni per la registrazione dell’album, inciso presso lo studio STS Recording di Tuscania (VT) e anticipato dal singolo Two Minds con relativo videoclip.
Sono già molti i riconoscimenti ricevuti e i riscontri dei fan nei loro confronti: hanno, infatti, anche partecipato ad un festival di musica internazionale in Sri Lanka riscuotendo grande successo e vinto altri contest con il primo album The Double Mask of Humankind.
Lo stile dei Repsel tende verso il progressive rock ma deve ancora fare i conti con l’esigenza del mondo musicale di un carattere più forte e con la difficoltà, tutta italiana, di comprendere questo genere musicale; ma,visto l’esordio, non mancherà sicuramente tempo a questa band per delineare i contorni, allargare le vedute e approfondire i testi.
Non ci resta che augurargli di affrontare tutti gli ostacoli con la stessa “speranza” e audacia che li ha portati all’uscita di questo album: Buona fortuna Repsel!
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