Settembre è il biglietto da visita dei Nadyrv, trio indie pop made in Milano che si presenta con un pezzo riflessivo e sognante. Centrale nel testo è il concetto del tempo che passa con il mese che porta il titolo visto come uno spartiacque tra un futuro da scrivere e un passato da lasciare alle spalle. Settembre rappresenta per molti il vero inizio dell’anno con l’incombenza di ritrovarsi di fronte a nuove esperienze di vita. C’è chi cambia casa, città, colleghi, chi inizia un nuovo percorso di studi e l’estate è presto un lontano ricordo intriso di nostalgia. La leggerezza della bella stagione con i suoi rapporti frivoli lascia spazio al peso di un quotidiano con abitudini da ricostruire. Ecco cosa ci hanno raccontato nella nostra intervista.
Ciao ragazzi, di cosa parla il vostro singolo Settembre?
Ciao! Settembre è un brano che cerca di parlare del tempo che passa e non ritorna. Il titolo è stato scelto proprio perché simboleggia a detta nostra il vero inizio dell’anno. Può significare un nuovo lavoro, una nuova città, nuovi colleghi, per i più giovani l’inizio dell’anno scolastico. Ho sempre creduto che Settembre si trovasse in una splendida
Twilight zone intrisa di malinconia agrodolce e eccitazione per tutto quello che ancora non è successo. Il brano nasce da una riflessione interiore riguardo un mio rapporto di amicizia adolescenziale che andava sgretolandosi, la paura di non poterlo più riavere indietro e il potenziale terrore di riappacificarsi oramai cresciuti, quindi con dinamiche e responsabilità diverse. La riflessione sul tempo che passa è venuta con se e da li è nata Settembre.
Come nasce una vostra canzone?
Mediamente operiamo in solitaria. La scena più comune forse è quando ci si trova assieme e uno dei tre esordisce con un “raga ho una bozza” oppure con un “sentite sto giro, mi è venuto in mente ieri” e da li si lavora. Francesco forse è il più testardo. Ha sempre preferito lavorare da solo, anche un po’ per creare l’effetto sorpresa, però
effettivamente senza gli altri non sarebbe riuscito a scrivere quello che poi è confluito nel disco. Per quanto ci piaccia iniziare il lavoro da soli è la sinergia e l’intesa che abbiamo tra noi tre che ci porta ad avere un prodotto finito.
Quanta esperienza avete maturato dal vivo e ci saranno concerti in programma prossimamente?
Tutti e tre abbiamo esperienze diverse parlando di situazioni live. Giuliano ad esempio ha suonato in svariati progetti, ad esempio alcuni duo chitarra e voce, altre cover band ed un suo progetto di inediti. Tommaso si è sempre dedicato di più all’inedito, di fatti prima dei Nadryv aveva un altro progetto nel quale oltre suonare la chitarra si occupava anche di scrittura e produzione e con loro è andato in giro non poco. Francesco ha anche lui
suonato in alcuni gruppi sia di inediti che di cover e sta ancora svolgendo il lavoro di turnista mentre partecipa ai Nadryv. Sebbene non abbiamo avuto modo di fare dell’attività concertistica vera e propria con il nostro attuale gruppo abbiamo la fortuna di avere un po’ di sana esperienza accumulata data anche dai diversi palchi e locali nei quali abbiamo suonato.
Settembre è un mese molto gettonato nella musica, come mai secondo voi? E come mai è uscita a ottobre?
Forse ci siamo tutti un po’ resi conto di che valenza abbia Settembre nelle nostre vite o forse il motivo è che Settembre è a tutti gli effetti il mese più figo di tutti. Però siccome un po’ tutto l’autunno è una figata non abbiamo avuto problemi a far uscire il brano anche a ottobre (che è un modo carino per dire che siamo estremamente disorganizzati).