I MaterDea ci regalano A Rose for Egeria

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Oggi abbiamo il piacere di fare quattro chiacchiere con i MaterDea, che saliranno sul palco del Triskell 2014 Domenica alle ore 22.

Intervista a cura di Angela Mingoni

 

Grazie ragazzi per dedicarci un po’ del vostro tempo!

Tutti: Grazie a voi per il vostro supporto! :)

1- Intanto presentatevi un po’ ai nostri lettori.
Chi sono i MaterDea? La vostra formazione conta sei elementi, siete un bel gruppo nutrito!

Simon: Si, siamo un bel gruppo di musicisti che stanno anche molto bene insieme, per noi non può mancare questo elemento dell’amicizia per fare buona musica che riesca anche a trasmettere una buona energia! All’inizio eravamo solo io e Marco, abbiamo scritto il primo album, poi ci siamo messi alla ricerca di coloro che sarebbero poi diventati i nostri compagni di avventura. Abbiamo avuto diversi assestamenti in questi 5 anni e ora la band gode di ottima salute! :)
Ve li presento: Oltre che a me alla voce e Marco Strega alle chitarre, la band è composta da Elisabetta Bosio al violino, Elena Crolle alle tastiere e voci, Morgan De Virgilis al basso e Cosimo De Nola alla batteria. L’interazione della band è diventata sempre più importante durante questi anni, in particolare nel nostro ultimo album emergono molto bene tutte le personalità artistiche e le capacità tecniche dei musicisti e questo ne ha fatto un album particolarmente ricco.

2- “Nei MaterDea c’è una musica nuova e allo stesso tempo antica, capace di risvegliare le anime assopite”. Vi date un compito importante.

Simon: Questa frase è parte di una bellissima recensione che è stata scritta da Barbara Coffani sul portale Baccanale un paio d’anni fa.
In effetti nell’adottare queste parole ci siamo anche ispirati a quello che i nostri amici e fans ci hanno sempre scritto e detto riguardo alla nostra musica e ai nostri live. Credo che molto sia riferito alle astmosfere rarefatte e mistiche che sono parte di molti dei nostri brani ed ai nostri testi che hanno sempre qualcosa di magico e soprannaturale.
Io stessa, essendo l’autrice dei testi, ho sperimentato queste emozioni dentro me mentre scrivevo… ogni racconto per me è stato un bellissimo viaggio in cui tante volte mi sono stupita e meravigliata di come pian piano le storie prendessero una forma propria quasi guidandomi verso il completamento del racconto stesso.

3- Voi venite da Torino. Come reagisce la vostra città alle vostre sonorità?

Elisabetta: Torino è un caso particolare, veniamo molto apprezzati dal pubblico, per esempio in un locale grande come l’Hiroshima Mon Amour siam riusciti ad ottenere un bel pienone di gente e spesso i nostri fan ci seguono in giro per l’Italia e la Svizzera, insomma siam riusciti a creare una grande famiglia MaterDea!!
Ed anche se il nostro genere è un po’ particolare e “
di nicchia”, incontra i gusti musicali di ogni fascia di età, passando da momenti puramente rock-metal a momenti di magia e melodia, morbide linee vocali e ritornelli difficili da dimenticare!
Di contro, è sempre più difficile entrare nel circuito “vip” della città per due motivi principali: Non c’è l’interesse nel promuovere la cultura e l’arte. L’unica cosa che è invece permessa è quella di autoorganizzarsi eventi con le proprie forze e a proprie spese, oppure cercare locali, ed anche qui ci son troppi ostacoli per permettere la musica live, vedi Siae, Enpals, controlli dei decibel… Credo che comunque Torino sia solo uno specchio della tragica situazione italiana, destinata a sotterrare chi avrebbe tutte le carte in regola, anni ed anni di studio alle spalle, premiando invece i vari “fenomeni da baraccone” che ultimamente invadono la televisione.
A proposito: se veramente vogliamo far qualcosa di concreto, spegniamo la Tv, usciamo e andiamo ad ascoltare gruppi meravigliosi che con il loro lavoro (e spesso non si vedono le ore ed ore di prove, la preparazione di un Cd, i vari viaggi, i ritorni ad ore assurde…) mantengono viva la musica con tutte le loro forze ed i loro sacrifici in Italia!!

4- Sulla vostra biografia si legge: band caratterizzata da una grintosa ossatura rock che si amalgama alla perfezione con atmosfere di sapore più mistico e sognante, perfettamente supportato dalle voci, dal violino e dalle tastiere, pur rimanendo sempre solidamente ancorate ad una potente sezione ritmica.
Troviamo queste caratteristiche anche in A Rose for Egeria, vostro ultimo album?

Cosimo: MaterDea nasce con l’intenzione di riproporre in musica l’ambiente e l’atmosfera di magia che alberga in ognuno di noi, tramandatoci dalle antiche culture pagane che via via nel tempo sono state sradicate da culti interessati all’accrescimento del potere e del controllo piuttosto che dello spirito, ecco MaterDea appunto riporta in auge quello che è nella natura dell’essere umano e cioè il sogno, la magia, e tutto questo avviene attraverso le melodie che la voce di Simon le tastiere di Elena e il violino di Elisabetta riescono ad incastonare all’interno di una struttura che conserva i connotati più rock della musica.
In A Rose For Egeria troviamo questa caratteristica sicuramente più pronunciata rispetto ai due album precedenti, l’evoluzione verso una struttura più rock della composizione non è stato il frutto di uno studio a tavolino dell’inclinazione del nuovo album, ma una naturale tendenza ad una ricerca di un sound più solido e più consono alla natura dell’attuale formazione ritmica: se metti insieme tre maschietti che trasudano rock da tutti i pori e tre Bionde che hanno i trascorsi musicali più disparati, beh…il risultato non poteva che essere A Rose For Egeria!

5- Quest’anno vi troviamo nel nutrito cast del Triskell, a Trieste.
E’ la prima volta su questo palco? 
Se sì, benvenuti! Se no, bentornati!

Simon: Ma grazie! :) No, questa è la seconda volta, siamo stati ospiti del Triskell all’inizio della nostra avventura MaterDeaiana, nel 2011. E’ un bellissimo festival, molto nutrito e molto ben organizzato e siamo molto felici di ritornarci quest’anno!

6- Cosa vi aspettate da questa esperienza?

Simon: Beh, ci aspettiamo un gran divertimento e ci auguriamo di trasmettere la nostra passione per la musica alle persone che assisteranno al nostro live! Siamo felici di avere questa occasione per fare conoscere al pubblico del Triskell il nostro nuovo album, e anche di riincontrare amici che abbiamo conosciuto li nel 2011 e con i quali abbiamo mantenuto i contatti.

Grazie infinite per il tempo che ci avete dedicato!

Tutti: Grazie a voi!

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