
1. I-Dea, come, dove e quando?!
Il progetto I-Dea parte un po’ per gioco nel 2016, nella nostra cittadina Grugliasco(To) dopo aver chiuso il progetto precedente, Gianvy (cantante) ha dei brani da incidere, così si rivolge ad un suo amico di vecchia data, Marzio(batterista) che ha uno studio di registrazione. Insieme iniziamo ad arrangiare i brani, col passare dei mesi si accorgono che i brani sono sufficienti, così decidono di uscire con un disco autoprodotto. Contattano altri musicisti, Alex Bufalo al basso amico sempre d’infanzia, Michele bucci e Roberto Boero alle chitarre conosciuti durante i percorsi precedenti. Nel luglio 2017 esce ufficialmente Start.
2. Che contributo a livello caratteriale dà ciascuno di voi alla band?
La band ad oggi è molto coesa, ognuno porta la sua sfumatura e la propria I-Dea (da lì prende il nome la band) Gianvy si dedica principalmente delle melodie e i testi, poi in base a quello che vogliamo far capire, ognuno di noi cuce una parte al brano cercando di vestirlo nel modo migliore
3. Che obiettivo si siete proposti da quando vi siete formati come gruppo?
Crediamo che l’obbiettivo principale per una band rock sia quella di fare più live possibili, di arrivare alle orecchie di chi è lì ad ascoltarti trasportandolo nel tuo mondo con il tuo sound. Per noi il pubblico è una parte esterna fondamentale del progetto.
4. Quali le maggiori difficoltà che s’incontrano nella discografia? è un settore davvero così asfittico oppure c’è qualche sincera apertura?
Al giorno d’oggi tutto è più difficile perché le case discografiche, in questo caso le major , non hanno più soldi e tempo da investire nelle nuove band, è molto più facile vendere qualcuno che esce da un talent, arriva al disco già con un seguito, quindi le vendite dovrebbero essere assicurate . Anche il modo di vendere e ascoltare musica è cambiato, il CD fisico o il vecchio vinile non li compra quasi più nessuno. Poi ci sono piccole realtà che ancora riescono ad avere un po’ di credibilità e ci deliziano con qualche uscita, il cosiddetto indi.
5. Quale esperienza vi ha più segnato finora?
La prima soddisfazione resta la produzione del primo disco Start, senza non avremmo potuto, aprire delle date al nostro “mito” Omar Pedrini,vincere il premio Hit Italia di Radio Alba Tramite il bellissimo Alta langa rock festival, arrivare tra i 16 finalisti del Sanremo rock 2018 dove abbiamo avuto un buon riscontro, ultima grande soddisfazione, stiamo ultimando il secondo disco”Umani” selezionato da Marco Biondi per entrare a far parte del suo rooster in collaborazione con Sorry Mom!
6. E quella che vi piacerebbe fare?
Sicuramente l’intento è sempre quello di suonare il più possibile, con la collaborazione che è nata tra noi, Marco Biondi, e lo staff di Sorry Mom!, speriamo di fare quel saltino che ci permetterà di arrivare a più gente possibile,è sempre bello suonare con un bel pubblico sotto il palco no?
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