I fask con questo lavoro dimostrano tutta la loro predisposizione nel saper infiammare chi li ascolta; i ritmi in crescendo, la voce, le corde e le percussioni dei quattro componenti arrivano diretti “come un asteroide” facendo molto rumore ma di quello sano che ti fa scuotere a ritmi incalzanti.
La potenza che riescono a generare con la loro formazione conferma che si tratta di un gruppo dalle molteplici influenze; dal punk rock stile USA anni 90 al miglior Indie Rock internazionale e Italiano e tutto questo fa di loro una formazione dalle caratteristiche per i grandi palchi, dei club e delle arene.
Nel disco non mancano però le tracce più melodiche.
L’album scorre con incredibile naturalezza, assorbendo l’ascoltatore e riuscendo a mettere in moto molteplici sensazioni che, nonostante gli argomenti mai banali e le storie “pesanti” trattate, fanno comunque in modo di lasciare sempre una sensazione di positività interiore e di crescita.
Forse non è la felicità contiene undici tracce di estrema potenza che sapranno senz’altro attirare l’attenzione di un vasto pubblico amante della buona musica.
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