Come è nata in te la passione per la musica?
La passione per la musica è arrivata quando avevo 4/5 anni circa, m’innamorai del disco “Cambio” di Lucio Dalla, poi in seguito verso i 10 anni ricevetti in regalo una chitarra classica che timidamente imparai a suonare. E da quel momento tutto un crescendo…
Chi sono i protagonisti delle tue canzoni? Spiegaci tutto per bene…
Le mie canzoni in passato sono nate osservando molto le persone che avevo intorno, soprattutto in brani come “Margot” e “Julien” che, a mio parere, descrivono degli avvenimenti precisi, per “Insegnaci a ballare“, il nuovo singolo, ho preferito spostare il focus su di me e su avvenimenti che ho vissuto in prima persona.
Quale è il filo rosso che unisce le tue canzoni?
Sono canzoni molto descrittive in particolare modo nei testi, i personaggi hanno quasi tutti storie di disagio e voglia di rinascita, quindi, c’è sempre un bagliore di luce in fondo al tunnel. Musicalmente invece alterno molto l’utilizzo di chitarre acustiche e chitarre distorte.
Hai vinto il social contest #MK302010. Che emozioni hai provato?
Vincere quel social contest fu una gioia incredibile in quanto da adolescente ero un gran fan dei Marlene Kuntz e rivedermi sul loro palco è stato molto emozionante, ad oggi ogni tanto mi capita di andare a qualche loro concerto ed è sempre una gioia trascorrere un po’ di tempo con loro.
Come è stato collaborare con l’attore Giorgio Consoli?
Con Giorgio collaboro tutt’ora, è un attore e musicista fantastico, oltre ad essere una bella persona. Abbiamo messo su uno spettacolo basato sulla musica e la poesia di Leonard Cohen chiamato Di Crepe & Di Luce che portiamo in giro per la Puglia, ne approfitto per dirvi che la prossima data sarà il 24 novembre a Giovinazzo in provincia di Bari.
“Margot” è incentrato su una storia di violenza sulle donne. Quanto c’è bisogno di una canzone come questa in un momento storico nel quale ci sono tanti femminicidi? Quanto è importante sensibilizzare il pubblico sull’argomento?
Margot è uno dei personaggi che citavo prima, credo che mai come in questo momento c’è da far “rumore” ed affrontare più che mai certi temi non solo nelle canzoni ma soprattutto a livello istituzionale, nelle scuole e nella società in generale.
“Insegnaci a ballare”. Di cosa parla questa canzone? Quale è la differenza con le precedenti?
Insegnaci a ballare è un brano più “introspettivo” parla di me e di accadimenti che ho vissuto in prima persona, la differenza con le altre canzoni è che cerco di raccontare delle cose con un pizzico di ironia, non che il testo in se per se sia leggero però rispetto alle altre sono un po’ più ermetico e meno “crudo”.
Sonorità rock ‘n’ roll. Perché queste e non altre?
Da sempre ho ascoltato e soprattutto suonato musica rock, più precisamente le mie sonorità affondano nel grunge, post-punk, noise e rock alternativo in generale. La canzone è nata acustica, poi provandola ho voluto suonarla anche in chiave rock e mi è piaciuto molto darle un vestito più rock e saltellante, creando un contrasto tra musica e parole.
Chi sono i tuoi miti musicali? Con quali artisti o band del passato o del presente vorresti collaborare?
Ad oggi non ho molti “miti”, ascolto praticamente di tutto, un mito se così posso definirlo tra gli artisti del passato sicuramente è David Bowie, tra gli attuali un sogno in grande sarebbe collaborare con Francesco Bianconi dei Baustelle.
Per finire, saluta i nostri lettori e parlaci dei tuoi progetti futuri….
Come progetti futuri sicuramente ci saranno altri singoli che andranno a formare l’album di prossima uscita, e ad oggi, oggi il miglior modo per veicolarlo è far uscire le canzoni singolarmente, quindi altri singoli e senz’altro dei concerti sia in acustico che in band. Un caro saluto a tutti i lettori di Ondeindiependenti, vi ringrazio per la vostra attenzione!