Sono italianissimi (per la precisione brianzoli) ma la loro musica si rifà alla tradizione folkloristica irlandese. Il nuovo singolo “Night of the banshee” è appena stato pubblicato e per noi è l’occasione giusta per incontrarli. Ecco a voi i Meneguinness!
Benvenuti. Presentatevi e parlateci del vostro progetto musicale Meneguinness. Quando e dove nasce?
Abbiamo fondato i Meneguinness nell’aprile 2012, nella nostra natia Brianza, con la voglia di portare in Italia una musica ancora poco nota, se non grazie a gruppi storici come i Modena City Ramblers e pochi altri che suonavano questo genere nel Bel Paese. Sin dall’inizio per noi era importante suonare dal vivo, per portare l’energia di questa tradizione sui palchi da Nord a Sud:nel giro di poco abbiamo condiviso il palco con grandi nomi come, appunto, i Modena City Ramblers, The Moorings, Saor Patrol, Orthodox Celts, MarkyRamone, Vallanzaska e altri.Nel 2014, dopo aver pubblicato il nostro primo disco, abbiamo continuato su questa direzione andando a fare busking proprio in Irlanda, confermando che è questo che ci piace veramente fare. Nel 2016 abbiamo pubblicato il nostro primo disco di inediti, A chi non dorme, senza mai prenderci una pausa dal palco e continuando a scrivere brani nostri e a reinterpretare pezzidella tradizione con i singoli O’Connor Gun nel 2019 e Spancil Hill nel 2020, fino al nostro nuovo singolo Night of the Banshee.
Avete pubblicato il nuovo singolo “Night of the Banshee”. Ce ne parlate?
Tra le nostre ispirazioni rientrano le tradizioni folkloriche e il cinema, forme culturali ovviamente molto legate alla musica. Dal folklore irlandese, lo stesso da cui nasce quello che suoniamo, abbiamo ripreso la figura della banshee, un inquieto spirito femminile ormai famoso in tutto il mondo grazie a numerose rappresentazioni, nota per il suo urlo terrificante. La banshee è stata l’ispirazione per un pezzo dove abbiamo unito le atmosfere dei più iconici film horror di serie B al ritmo in levare dello ska, con un pizzico di Europa orientale: ne è uscito un puro brano in stile Meneguinness, dove la follia è sempre al centro.
Più in generale, la vostra musica trae ispirazione da quella tradizionale irlandese, ma con un guizzo personale. Perché?
A fianco della musica tradizionale irlandese, la costante che non ci ha mai abbandonato nel corso di questi dieci anni insieme, traiamo ispirazione da numerosi generi e stili: ogni membro del gruppo porta le sue esperienze, le proprie conoscenze e i propri gusti. Accanto alla musica folk abbiamo quindi punk, hard rock, death metal, ska e musica classica, spesso tutto insieme, in un miscuglio di generi che è il vero genere di noi Meneguinness.
Questo brano anticipa il disco Irish Caravan. Cosa potete anticiparci del lavoro?
Sin dal titolo si capisce che il nostro nuovo disco sarà un album itinerante: novelli traveller, ci siamo spinti in giro per l’Europa e per il mondo su un carrozzone gipsy alla ricerca di nuove influenze che abbiamo riversato in maniera folle nella nostra musica. Sarà un disco in cui la musica irlandese si fonde di volta in volta con nuovi generi e nuove sonorità, in maniera personalissima e originale.
Dove vorreste arrivare con la vostra musica? Vi siete prefissati obiettivi o avete lavorato di puro istinto?
Sin dall’inizio della nostra storia per noi è stato importante suonare dal vivo e portare sui palchi la nostra musica e il nostro stile, senza preoccuparci troppo di tutto il contorno. Anche dopo dieci anni, con le nostre soddisfazioni e le nostre esperienze, possiamo dire che suonare e divertirci continua a essere la nostra preoccupazione principale: non ci prefiggiamo mai limiti, l’importante è fare buona musica, visitare nuovi posti, conoscere nuove realtà e bella gente.
Altri progetti in cantiere? Se sì, cosa potete spoilerarci?
Non ci fermiamo mai: stiamo già lavorando a nuovi inediti – sempre influenzati dai generi più disparati – insieme a rivisitazioni di brani tradizionali irlandesi meno noti. Non possiamo spoilerare troppo, ma stiamo ri-arrangiando secondo il nostro personalissimo stile un pezzo italiano famosissimo che con l’Irlanda ha veramente poco a che spartire. Ma si sa, con la musica si può fare tutto!