Come comportarsi quando si contratta un ingaggio

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Consideriamo l’ipotesi che abbiate già convinto il gestore di un locale o organizzatore di un evento (che per comodità chiameremo “committente”) a farvi esibire.

Ci sono dei particolari importanti che è giusto definire subito in modo da evitare incomprensioni successive e dare così un senso di professionalità alla vostra figura artistica.

REGOLARIZZAZIONE
Chiedi subito se la serata verrà regolarizzata direttamente dal committente o se preferiscono che ve ne occupiate in autonomia.

Meglio evitare equivoci sia per sapere come comportarsi e cosa rispondere in caso di controlli, sia per sapere quanto chiedere di cachet tenendo conto delle eventuali tasse e contributi da versare.

Spesso capita che il committente risponda:
“Regolarizzare cosa? No no tranquillo qua non è mai venuto nessuno”.

In questo caso spiegate in modo semplice quali sono i rischi in caso di controlli.
Sottolineate il fatto che ci tenevate fosse informato, anche perché non è possibile, da parte vostra, una regolarizzazione retroattiva. Quindi meglio essere chiari da subito.

CACHET
L’errore più comune nella contrattazione del cachet è la dimenticanza dell’IVA da parte dell’artista.
Ricordate sempre di specificare il “+ IVA” dopo la cifra. In particolare quando state contrattando con Pubbliche Amministrazioni o Associazioni. Questo perché l’IVA per gli enti pubblici e le associazioni non è scaricabile (salvo eccezioni) quindi è un costo.

Quando si parla semplicemente di una cifra, per questi enti si tratta del costo finale, non dell’imponibile. Quindi, mi raccomando, prestate attenzione. Succede spesso che il cachet che l’artista chiede non è quello che il committente ha inteso.

Ricordate inoltre che la cifra che pattuite, salvo che non vi regolarizzi direttamente il committente, comprenderà anche tasse ed eventuali contributi (in base a come siete inquadrati come autonomi o attraverso Cooperativa).

ATTENZIONE: Dire “Sono X euro più tasse” non è corretto! Tasse e contributi fanno parte dell’imponibile. Pretendere il pagamento “a parte” equivale ad esigere un’extra in nero.

Quindi per calcolare che cifra chiedere bisogna partire da quanto si vuole come compenso netto e conteggiare che lordo permette di avere tale cifra, una volta pagate tasse ed eventuali contributi.

GARANZIA DI ESSERE PAGATI E NON SOLO
Quando vi recate a trattare data e ingaggio, non andate mai soli. Cercate di essere almeno in 2. La presenza di un testimone al momento della chiusura dell’accordo verbale è una garanzia minima per avere eventuali possibilità di rivalersi nei confronti del committente in caso questi non voglia pagarvi quanto pattuito.

Meglio sarebbe firmare un contratto d’ingaggio. Non temiate di spaventare il committente presentandogli una “carta da firmare”. Anzi, da una parte date ulteriore dimostrazione di professionalità. Dall’altra, nel momento in cui il gestore dovesse rifiutarsi di firmare, vi potrebbe sollevare dei sospetti sulla sua effettiva affidabilità.

In entrambi i casi, come detto prima, è meglio specificare anche il fatto di “chi deve occuparsi della regolarizzazione degli artisti. Così da poter essere tranquilli anche in tal senso.

 

Esibirsi soc. coop.
Giuliano Biasin
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