Scritto da Marzia Turco
Gaspare Pellegatta, un ragazzo dalle mille risorse, pittore e cantautore, ci racconta con il suo album d’esordio, L’amore in Ventiquattro brioches pt. 1, la sua vita ma anche la nostra: storie di ordinaria follia e monotonia universitaria, di amori passati e presenti e il tutto con una spiccata simpatia e gusto per le cose semplici.
Pellegatta dipinge simpatiche brioches che si accoltellano e le mette in mostra ad ogni suo concerto così da creare un mix artistico esuberante e mai noioso.
Con una ritmicità allegra e spumeggiante ci parla dell’amore e delle sue ventiquattro sfaccettature: quello che si compie in una “sveltina” alcolica in discoteca, quello per la natura e la vita bucolica attraverso la storia di Matteo, quello per le città da cui è passato e in cui ha vissuto queste storie.
La natura giocosa di Gaspare e del suo album è subito svelata attraverso l’intro: prende in prestito la voce di un bambino per presentarsi, suggerendoci il filtro con il quale guarda il mondo; si susseguono poi le sei tracce in un escalation ritmica e argomentativa capace di affascinare sin dal primo ascolto.
Con lo sguardo divertito di chi riesce a ricavare qualcosa di buono anche dagli eventi più grigi, ci narra piccole vicende quotidiane, trovando negli espedienti più comuni ( ad esempio una spesa fuori budget al supermercato ) il pretesto per far riaffiorare le più intime malinconie.
Sul suo profilo facebook o nei video postati su youtube non lo
vediamo mai in volto; ha deciso, infatti, di non donare la sua immagine a media e social network , scelta che ha precedentemente coinvolto altri gruppi tra cui i Tre Allegri Ragazzi Morti, a cui dice espressamente di essersi ispirato.
Gaspare mette a nudo, senza troppe divagazioni, la realtà sua e dei suoi contemporanei : una generazione che molti definiscono allo sbaraglio ma che possiede grinta e dinamicità; questi giovani fanno i conti con i pellegrinaggi ,non hanno meta fissa e malgrado o, forse, proprio per riscatto nei confronti di quest’epoca, cercano una strada di vita alternativa, sognano e credono ancora nell’amore.
Il consiglio è di ascoltare questo album senza troppa criticità e, se si vuole, tra una brioches e un’altra ,farsi trasportare per circa venti minuti da una piacevole compagnia .
Con l’auspicio per Gaspare di riconfermarsi, un carico di aspettative sicuramente positive e un sorriso sulle labbra, non ci resta che attendere la seconda parte: cooming soon!
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