BROSOLO presenta NUBI… un sentito omaggio a PASOLINI

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BROSOLO – Nubi (Numero 9)

https://open.spotify.com/album/5GJ6bCX2GhRjBpbtWFDyP6?si=W7u0avdCTIWdhPw6eRYPzQ

 

 

L’artista friulano e “neo-berlinese” Marco Brosolo presenta il suo nuovo progetto artistico / musicale “nubi”: si tratta di 9 canzoni create ispirandosi alle parole e al messaggio di Pier Paolo Pasolini.

Pur non trascurando il suo peso politico, Brosolo si immerge nella profondità poetica dell’“universo Pasolini”, concentrandosi non solo sulla lirica ma anche sulle interviste televisive degli anni ‘60 e ‘70, i dialoghi dei film e le innumerevoli lettere. Il tentativo di Brosolo è quello di mettere la poesia al servizio delle canzoni cercando di ribadire l‘attualità e l‘immortalità di Pasolini attraverso la musica pop.

Il risultato?

Brosolo interpreta in punta di piedi, con sacralità pensieri e poesie del grande autore italiano. Lo fa con uno stile vocale intimissimo, che viene avvolto con sapienza da arrangiamenti come sempre cinematici (chi conosce Brosolo e i suoi dischi precedenti sa della sua vicinanza al mondo del cinema in termini di sonorità). Questa volta però Brosolo mette in scena, accanto alle bellissime e malinconiche melodie minimali al piano, un supporto ritmico che è un misto tra jazz e jungle, senza dimenticare il trip hop che a Berlino, come nel resto d’Europa, continua a nutrire tutte le new-waves… Da sottolineare le spoken words della possente voce di Pierpaolo Capovilla nel brano “Lamento” che raccontano l‘intera parabola pasoliniana attraverso numerosi titoli dei suoi lavori: unico passaggio con concessione ad ambientazioni indie rock.

 

 

L’INTERVISTA

 

Mi dici la differenza tra l’ultimo disco e questo progetto?

Il mio album precedente si intitola “COL MORBO ROSA” (anagramma di MARCO BROSOLO, visto che è un gioco di parole, scrivo tutto in maiuscolo), è stato realizzato durante la pandemia, è uscito finora solo in digitale. Si tratta interamente di mie composizioni, con miei testi. L’album attuale invece si intitola “nubi”, contiene nove canzoni composte da me. Alcuni dei testi sono poesie di Pierpaolo Pasolini.

 

Parlami della tua  visione di Pasolini e del perché hai incentrato il disco su di lui?

Il lavoro è ispirato a Pasolini perchè nel 2022 si celebra il centenario della sua nascita, ho colto questa ricorrenza per concretizzare diverse idee musicali che ormai da molto tempo aspettavano di prendere forma compiuta. Io sono friulano di Bannia (PN), un paesino a pochissimi kilometri da Casarsa dove Pasolini ha vissuto. In questi luoghi Pasolini è molto presente. Con la ricerca che ho fatto per realizzare “nubi” ho riletto molte delle sue poesie e una gran parte di suoi saggi, ho rivisto i suoi film, ho studiato la sua biografia, informandomi sulle molte vicende della sua vita e sull’avvenimento enigmatico della sua morte… sono molto grato a Pasolini per quello che ha scritto, trovo alcuni dei suoi film eccezzionalmente belli e capaci di parlarmi intimamente. È estremamente importante conoscere un personaggio così carismatico e allo stesso tempo puro, autentico e di una cultura e intelligenza eccezionali. Pasolini potrebbe essere di aiuto a tutti per stare meglio e per migliorare la società in cui si vive. In questo momento storico così critico per l’italia, “leggere e guardare” Pasolini è un regalo all’anima e un atto di bene per la comunità.

 

C’è un approccio molto vicino al cinema nella tua musica. Quanto sono importanti le colonne sonore e questa arte visiva?

Il cinema ha reso la mia vita un miracolo in diverse occasioni. La combinazione tra immagini e musiche di certi film sono stati per me delle estasi! Kaurismäki, Kitano, Truffaut, Almodovar…

 

Un pubblico poco ricettivo come quello italiano come pensi accolga un disco che, sia pur in italiano, parla un linguaggio internazionale?

È vero che il pubblico è poco ricettivo? certo, seguire certi programmi televisivi ti blocca completamente tutto il corpo e te lo riempiono di merda fino a scoppiare: speriamo che l’esplosione arrivi il prima possibile per quelli affetti da quel male… Ma, a parte questo, so che ci sono tante persone che ascoltano la musica con interesse e per bisogno di bellezza, di autenticità, e per stare bene… se qualcuno troverà il modo di ascoltare il mio lavoro, si troverà ad ascoltare un’esperimento di musica in cui l’italianità è internazionale. Quella che non lo è, è perchè è compromessa da mode o ignoranza.

 

Quali sono i gruppi che secondo te vengono in mente durante l’ascolto e i gruppi che in qualche modo ti influenzano e piacciono al momento?

Riesco a nominare solo i Portishead.

 

Come vedi il proseguio del progetto Brosolo/Pasolini  in un mondo “indie” sempre più stritolato da spotify e da carenza di locali?

È una lotta che ha bisogno di sostegno di amici e di persone che amano le persone…