Dopo Astronave, Artù presenta il secondo singolo del suo nuovo percorso artistico. Si tratta di Mezzanotte meno un quarto, un brano-manifesto in bilico tra musica d’autore, rock e pop-rock, da cantare a squarciagola dopo aver alzato il volume delle casse al massimo. Una canzone scritta di pancia, in un giorno qualsiasi, in cui Artù, arrabbiato con gli altri, si lascia andare a uno sfogo sincero e viscerale, finendo per prendersela con se stesso.
La rabbia diventa una vivace ballata rock & roll, liberazione, introspezione e, alla fine, un’inevitabile presa di coscienza. “Era mezzanotte meno un quarto ed ero incazzatissimo. Ho iniziato a scrivere perché non sopportavo più nessuno e sono finito per prendermi a parolacce. Perché ce l’avevo con me stesso, mica con gli altri“, racconta.