Scritto da Tommaso Gobbo
Il solo fatto che un gruppo inizi la sua carriera musicale come cover band dei Madness (stranamente anche i Vallanzaska sono in sette elementi) e che accompagni un gruppo come gli Offspring nel tour italiano del 1999, dice tutto.
Il gruppo ska italiano ha sempre cercato di descrivere con la propria musica la vera realtà dei fatti, mantenendo, però, quel profilo ironico ma veritiero di cui quest’album ne è la prova.
Ogni traccia descrive una particolare situazione, dalla voglia di ballare e far festa (Bicchiere) alla situazione drammatica del nostro Paese e dell’Europa (CReasy), da storie un po’ oscure (Lettera) a storie d’amore (Love) e da intercettazioni telefoniche (Se Telefonando) alle zanzare (Zanzare).
Inoltre, contiene collaborazioni con personaggi radiofonici come Debora Villa, Andrea Sambucco e Rafael Vidoni, artisti come Paletta, il bassista dei Punkreas , Ruggero dei Timidi e molti altri.
La prima traccia del disco è Generazione di Fenomeni, che esplode nei classici ritmi ska da strappabudella, con un’energia elettrizzante da far spuntare i capelli ad un calvo.
Canzone diretta a tutte quelle persone che pensano di essere I Fenomeni della società mostrandosi per quello che non sono veramente, spendendo la loro vita ad essere delle maschere di fronte agli altri, credendo di essere i migliori.
Subito dopo, per non far smettere gli ascoltatori di saltare come pazzi, troviamo CReasy, traccia che descrive la situazione politica ed economica del nostro Paese, della Grecia e spaziando in tutta Europa.
Pensando ai suoni a cui i Vallanzaska ci hanno abituati è ovvio aspettarsi un disco in pieno stile ska, ma poi capita che arrivi una canzone come Love con quel suo ritmo più lento, sulle onde di un riddim reggae che trasporta l’ascoltatore direttamente ad un loro concerto.
Il messaggio è chiaro fin da subito: Love, Love e ancora Love, mai smettere di amare.
Passiamo da una traccia allegra e piena d’amore ad una molto triste che racconta dell’odio che gli uomini riescono a provano uno verso l’altro.
Qui l’ascolto deve essere molto attento per capire la storia che si nasconde dietro le liriche e i ritmi della band, che con sound un po’ cupi, racconta i fatti accaduti durante l’Olocausto.
Dalle prime strofe pare quasi di percepire la partecipazione emotiva della band, che racconta la storia quasi come l’avesse vissuta in prima persona, portando alla luce venature di disperazione ed odio.
Il magnifico è la canzone adatta a tutti gli studenti dell’Università, poichè la band ironizza molto sulla carica ricoperta dal Magnifico Rettore e, in generale, sull’ambiente universitario. Perfetta per tutti coloro che hanno voglia di farsi quattro risate.
Se telefonando, simula l’ intercettazione telefonica, con gli interventi di Gherardo Colombo e Ruggero dei Timidi.
Per gli amanti del vino e di qualsiasi altro tipo di intruglio alcolico, troviamo Bicchieri, traccia che, con tono scherzoso, parla dell’amore verso il Bicchiere attraverso atmosfere sixties.
Presente anche un remake reggae di L’emozione non ha voce di Adriano Celentano.
I Vallanzaska non smettono più di stupire, e con questo nuovo album offrono divertimento, storie da scoprire e riflessioni non da poco a tutti gli amanti dello ska.
Con il loro original sound che, stalla tra il moderno e il vecchio mondo, il gruppo ska più famoso d’Italia, colpisce ancora nel segno e, rievoca in ognuno di noi la voglia di ballare e di divertirsi, con qualche sguardo più profondo al significato di ogni canzone.
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