Andiamo su Marte, in Agosto, con l’album Canzoni per Ferie Alternative

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Scritto da Cristina Petronio

Stiamo parlando di una band palermitana che propone nove tracce nel suo disco d’esordio, autoprodotto e in collaborazione con nomi quali Fabio Genco (già con Nordgarden, Black Eyed Dog e Pierpaolo Marino) al mix e alla produzione artistica e Andrea Suriani al mastering. Sonorità interessanti per questo quintetto di giovani, che riprendono un po’ lo stile di gruppi come Baustelle e Verdena, ma riescono anche a distaccarsene proponendo delle trovate innovative.

Purtroppo il mood di fondo è sempre quell’angoscia esistenziale che caratterizza molte band italiane e ciò si riflette molto sia sulle note di una vita instabile e disillusa che nelle tematiche dei testi: questi sono asciutti e in qualche modo cinici. Dunque la voce non aiuta a distaccarsi da questa visione: il tono vocale è decisamente un po’ troppo “italiano”, a tratti freddo e a tratti sempre sulla stessa tonalità.
Ci si risveglia un po’ da questo torpore grazie a dei buoni cambi di ritmo nei brani quali Come nel Tennis e AIC presi ad esempio, con groove di basso e ritmi incalzanti di batteria.

Buon sound equilibrato anche grazie alla presenza della tastiera (o meglio toy piano) che arricchisce l’esperienza sonora (in questo caso faccio riferimento al brano Fuggo) e allo stesso tempo ritmiche alternative, per rimanere un po’ nel tema dell’album, aiutano ad espandere il genere come in Inno alla Lentezza (che vuole esprimere chiaramente il contrario) grazie al “suono di una chitarra elettrica” e attraverso “un altro punto di vista”.

La curiosità di vedere verso che direzione andranno gli Agosto su Marte non si spegne a questo primo album, ma anzi è intensa. Forse ci stupiranno puntando a qualche altro pianeta.

Consigliata dal blogger:
Inno alla Lentezza

 

 

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