Una biografia che non è una biografia, un libro scritto con magistrale dovizia di un professionista che sa il fatto suo, questo è Uomini, i Ritmo Tribale, Edda e la Scena Musicale Milanese scritto da Elisa Russo.
E’ un libro diverso dal solito che ti riesce a trascinare nel vissuto che sta attorno alla scena musicale Milanese. Un vissuto pieno di emozioni e di racconti in cui l’autrice, conscia della sua passione per la voce di Stefano Edda Rampoldi, analizza le vicissitudini e l’evoluzione della musica dei Ritmo Tribale.
Non si tratta solo di una biografia è molto di più.
Un libro che tutti gli appassionati di musica dovrebbero poter avere la fortuna di leggere.
Guido
Abbiamo intervistato Elisa Russo che ci ha raccontato del suo nuovo libro Uomini, edito da Odoya Edizioni.
Intervista a cura di Angela Mingoni
Non c’è via di scampo, la prima questione FONDAMENTALE da risolvere è una sola; perché raccontare di Edda e dei Ritmo Tribale? Tu ammetti in maniera esplicita che sono stati una vera e propria fissazione per te. Insomma, tutti vanno in fissa per un gruppo o per un attore od uno scrittore prima o poi.
Nel 1991 vidi per la prima volta i Ritmo Tribale in concerto, al Teatro Miela di Trieste. Fu una folgorazione, da quel momento divennero la mia band del cuore. Negli anni, pur ascoltando tantissima musica, niente li sostituì. Li ho seguiti con passione, fino al traumatico abbandono di Edda nel 1996. Per più di 11 anni di lui non si seppe più nulla. Nel 2008 ricompare con dei video casalinghi su YouTube: sono le canzoni composte assieme a Walter Somà che finiranno nel primo album solista di Edda (“Semper Biot”, Niegazowana 2009). In quel momento ho modo di conoscere finalmente di persona il mio idolo e di conoscerne la storia. Una storia così esemplare (una caduta pesante ed una risalita miracolosa) che valeva la pena raccontare. Il libro è in primo luogo il mio modo di ringraziare Edda e i Ritmo Tribale.
Come hai deciso di strutturare “Uomini”?
Volevo che fossero i protagonisti stessi a parlare e a raccontarsi in prima persona. Il libro è frutto di una cinquantina di ore di interviste trascritte mantenendo il più possibile lo stile del parlato. Viene ripercorsa la storia dei Ritmo Tribale, di ciascun componente della band, di ogni disco. Ci sono poi dei capitoli sulla scena musicale milanese, sui cambiamenti della discografia, sull’importanza che i Ritmo ebbero nell’influenzare una band come gli Afterhours… Si arriva poi ai giorni nostri con la carriera solista di Edda e dei NoGuru (ex Tribali con l’aggiunta di Bruno Romani e Xabier Iriondo).
Il libro ha ben tre prefazioni, dunque tre punti di vista diversi. Un’affermazione in particolare mi ha colpita subito; Federico Guglielmi scrive:
“I Ritmo Tribale hanno dimostrato come è possibile conciliare un’indole espressiva irruente e rumorosa con testi in italiano significativi a livello poetico e di messaggio.”
Ecco, quindi, qual è il segreto di questo connubio?
Federico Guglielmi ha sempre affermato che gli Afterhours così come li conosciamo oggi non sarebbero mai esistiti se non fosse stato per i Ritmo Tribale. I Ritmo hanno spianato una strada poi percorsa da molti altri, perché all’epoca in Italia c’erano i Litfiba ed il filone new wave ma nessuno ancora aveva applicato la lingua italiana a certe sonorità (hardcore melodico, rock dalle influenze internazionali). Come ci riuscirono i primi Tribali? Con molta naturalezza, seguendo il loro istinto, scrivendo le canzoni che volevano scrivere e con la fortuna di avere un frontman come Edda che aveva una capacità di scrittura e di interpretazione unica. Anche Andrea Scaglia, chitarrista e seconda voce (o voce principale in assenza di Edda) era molto abile, e ne ha dato piena prova anche con la sua nuova band, i NoGuru.
Cosa ti ha realmente colpito di Edda, in quanto essere umano e non rockstar travagliata?
Edda è una creatura speciale. Nessuna etichetta può definirlo. Lui stesso ha cercato di darsene, per trovare una collocazione precisa e definibile al mondo, ma non ha funzionato. È una persona molto sensibile e fragile da un lato. Cerca sempre di accontentare chi ha attorno. Da un’altra parte, però, ha anche una grande forza e personalità. In questi anni ha fatto un grande lavoro su se stesso. A volte è troppo sensibile e autocritico per trovare al 100% la serenità. Ciò non toglie che sappia essere anche una persona molto gioviale ed una compagnia tutt’altro che ombrosa. Edda è una delle persone più belle che ho incontrato nella mia vita, un caro amico e un caro affetto. Di certo è una persona che non smette di sorprendere, nella vita come nella musica. Impossibile annoiarsi seguendone le gesta! Chi non lo conosce a volte confonde la sua eccentricità (o particolarità) con la pazzia. Posso assicurare che invece Stefano sia una delle persone più lucide ed intelligenti che abbia conosciuto, con cui è un piacere conversare e ragionare su qualsiasi argomento. Ha un gran cuore e una grande umanità, è uno che vuol bene e a cui si vuol bene. Una persona bella, un’anima bella.
Questo è un libro indirizzato a tutti, o perlomeno,rivolto a chi ha voglia di capire, di cogliere il lato umano dei diciassette anni dei Ritmo Tribale.
Un libro che non ammette fasce d’età, che non esclude nessuno, può essere condiviso da tutti.
Ma quelli come me che sono giovincelli (anche se ancora, ahimè, per poco) e che gli anni ’90 li hanno vissuti indirettamente cosa dovrebbero davvero tenere a mente di questo resoconto?
Insomma, esiste una morale?
Molti scoprono oggi Edda, con il nuovo disco “Stavolta Come Mi Ammazzerai?”: mi fa piacere ricordare che, tra Ritmo Tribale e dischi solisti è oggi al suo decimo lavoro. Mi fa piacere ricordare che prima degli Afterhours o dei Verdena, prima di tanti altri insomma c’era un gruppo di amici che si trovarono sui banchi di scuola e decisero di fondare una band per avere una cosa in più da fare assieme. Un gruppo compatto di amici che dai banchi di scuola hanno affrontato assieme delle esperienza importantissime, che hanno lasciato un segno indelebile non soltanto nelle loro vite ma nella storia della musica italiana. Volevo raccontare una storia di ragazzi che diventano Uomini, al di là della musica. Uomini che hanno anche sbagliato a volte, si sono persi, ma alla fine si sono ritrovati e hanno costruito qualcosa di grande. Qualcosa di degno.
Ci sarebbero circa altre mille domande da porre e mille questioni da chiarire.
Intanto ci fermiamo qui!
Grazie Elisa per il tempo che ci hai dedicato.
Grazie a voi!
ELISA RUSSO (Trieste 27 Ottobre 1976)
Dai primi anni Novanta a tutt’oggi, si occupa di musica per stampa, radio, tv, web, uffici stampa.
Dal 2004 collabora con il quotidiano Il Piccolo di Trieste (nella sezione Cultura e Spettacoli).
Spesso lavora in coppia con il fratello Ricky. The Russos hanno ideato, scritto e condotto il programma musicale “In Orbita”, in onda su Tv Capodistria (Slovenia, Croazia, Italia) e su Radio Capodistria. Ha collaborato anche con ICN Radio NY (New York, New Jersey e Connecticut) e Radio Fragola.
Ama la musica sopra ogni cosa, senza preclusioni di genere. I Ritmo Tribale sono stati la prima fiamma.
Contatti:
elisarusso.com
Odoya Edizioni