LACERO – presenta “C’ERA SOLO DA ASPETTARE” (Orangle/Universal)
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Dieci nuove canzoni legate tra loro da storie che scavano nell’animo umano alle prese con il susseguirsi dei giorni.
Sembrano lontane anni luce le atmosfere capaci di ricondurre i facili e talvolta frettolosi ascolti alle atmosfere “grunge/alt-rock”, adagiando liriche e interpretazioni intime su trame sonore intense, dal gusto cantautorale, una forma canzone solida ed avvolgente.
Notturno dal midollo, Lacero invita con questo disco i malcapitati viandanti in territori dove le luci del giorno si annichiliscono fino a diventare quelle di una sala d’aspetto. C’ERA SOLO DA ASPETTARE
Biografia LACERO
Lacero è un progetto solista di Terenzio Valenti
Cantautore di estrazione rock che muove i suoi passi da tempo tra sperimentazione noise e dolenti armonie vicine alla musica d’autore.
Del 2021 è il suo debutto solista autoprodotto “Orso bipolare” con la collaborazione di Lunatik di Gianpaolo Giabini che ne cura la promozione, ottenendo ottime recensioni e passaggi radiofonici definito come quinta migliore uscita dell’anno da Il Manifesto e recensioni su Rockit, Rumore e la presenza nella Indiemusiclike del MEI con il singolo “Ci svuota le membra”.
La scrittura compulsiva di Lacero lo porta a scrivere un altro disco a poca distanza dal precedente, conseguenza dei live minimali acustici.
Il nuovo e più intimo “C’ERA SOLO DA ASPETTARE” registrato a dicembre 2021 al Massive art di Milano, Lacero suona chitarra acustica ed elettrica, basso e pianoforte, arrangiando l’intero disco.
INTERVISTA
Mi dici la differenza tra l’ultimo disco e questo progetto?
“Orso bipolare”era in qualche modo figlio dell’attitudine elettrica e di un modo di concepire la forma canzone da band,come cercare di portare a termine una fase e chiuderla per come pensavo fosse giusto fare.invece per il mio ultimo mi sono servito solo di me stesso mettendomi a nudo come mai prima d’ora.
Ti definiresti un cantautore dopo questo album?
a dire il vero mi sono sempre sentito un cantautore a servizio del bisogno di fare musica ..forse questo disco lo testimonia ancora di più.
Parlami di “Ti ho vista partire”.. E’ un brano molto “vestito” rispetto agli altri…
)”Ti ho vista partire”è una canzone a cui tenevo e tengo ancora molto,se per “vestito”intendi dire messo giù a festa dico di no, volevo trovare una veste congeniale all’importanza della sua storia,era una canzone che aveva un impatto notevole anche pianoforte e voce.
Un pubblico poco ricettivo come quello italiano come pensi accolga un disco che, sia pur in italiano, parla un linguaggio internazionale?
Spero venga accolto per come merita,molte uscite discografiche già da tempo strizzano l’occhio ad un linguaggio internazionale.
Io rimango sempre dell’idea che la contaminazione sia una delle migliori vie per crearne di nuovi.
Quali sono i gruppi che secondo te vengono in mente durante l’ascolto e i gruppi che in qualche modo ti influenzano e piacciono al momento?
Molti mi accostano alla scena anni 90 italiana M.k Afterhours e Verdena..tre nomi importanti che ho seguito negli anni.. probabilmente per il cantato italiano..io mi sento molto più vicino e provo a restare accanto a Lucio Battisti da sempre..ma la strada è ancora lunga. Un gruppo che è ormai da vent’anni che seguo e continuano a piacermi sono i Black Rebel motorcycle club.
Come vedi il proseguio del progetto Lacero in un mondo “indie” sempre più stritolato da spotify e da carenza di locali?
sarebbe buona cosa riuscire ad avere buoni feedback da piattaforme come Spotify per avere modo di arrivare a più persone possibili e conseguentemente riuscire a suonare con frequenza,anche se i club e la dimensione dei piccoli club è stata ampiamente distrutta negli anni,la gente non distingue un live suonato da una esibizione in playback..con prezzi fuori dal normale..ma questa è la realtà dura da digerire.